India e Pakistan, nuova escalation nel Kashmir: almeno cinque civili uccisi negli scontri




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Redazione Esteri
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La tensione tra India e Pakistan, che da settimane attraversa fasi di stallo e improvvisi inasprimenti, è tornata a salire dopo un nuovo episodio di violenza lungo il confine del Kashmir. Nella notte, artiglierie e armi da fuoco hanno ridisegnato una linea di conflitto che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, sembra lontana dall’essere pacificata. I morti accertati sono almeno cinque, tutti civili, tra cui una bambina, secondo quanto riportato dalle autorità pakistane, che parlano di "77 droni indiani abbattuti in 48 ore".
L’episodio più recente si inserisce in una spirale di violenza iniziata il 22 aprile, quando un commando terroristico ha attaccato un gruppo di turisti indù a Pahalgam, nel Jammu e Kashmir, uccidendo 26 persone. L’attentato, rivendicato dal "Fronte della Resistenza" – legato al pakistano Lashkar-e-Taiba – ha spinto Nuova Delhi a puntare il dito contro Islamabad, accusata di fornire copertura logistica ai miliziani. Sebbene il Pakistan abbia negato ogni coinvolgimento, l’India ha reagito con raid aerei e l’invio di truppe aggiuntive nella regione, dichiarandosi in "massima allerta", come ha sottolineato il premier Narendra Modi.
A Karachi, intanto, migliaia di manifestanti hanno riempito le strade con striscioni e bandiere, gridando che "il Pakistan non vuole la guerra". Le proteste, nate spontaneamente dopo i bombardamenti indiani, riflettono un clima di paura crescente, con scuole e aeroporti chiusi per precauzione. Ma le parole dei civili, per quanto accorate, sembrano avere poco peso di fronte alla logica militare che domina la regione.
Mentre il Kashmir torna a bruciare, un altro fronte si apre lontano dai campi di battaglia, quello economico. Se l’Europa accelera sulla transizione verde, la Cina – principale inquinatore mondiale – continua a dominare il mercato delle auto a benzina, sfruttando un vuoto lasciato dalle case automobilistiche occidentali. Un paradosso che Pechino ha colto prima di Bruxelles, cavalcando un trend che altrove stenta a decollare.