Un piano da 5 mila esuberi per le nozze Mps-Unicredit: Lega e sindacati all'attacco

La Stampa ECONOMIA

L’istituto di Rocca Salimbeni – in un ipotetico scenario avverso – si rivela la peggiore tra le 50 banche prese in esame in 15 paesi: registrerebbe nel triennio 2021-2023 perdite cumulate per 2,73 miliardi di euro e vedrebbe il suo Cet1, l’indicatore del capitale di migliore qualità, finire in negativo a –0,1%

Che Unicredit sia l’ultima spiaggia per il Monte dei Paschi di Siena lo si capisce plasticamente a sera, quando arrivano i risultati degli stress test bancari. (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Ovviamente tutti a carico dello Stato. Fatti, numeri e previsioni. Quanto costerà di nuovo Mps allo Stato – tra interventi diretti e indiretti – nel caso lo spezzatino del Monte (senza Npl e cause legali) sia davvero cucinato in casa Unicredit con l’accordo del ministero dell’Economia? (Startmag Web magazine)

Tutto questo impone al Tesoro un'attenta valutazione rispetto all'ipotesi di una frettolosa cessione a Unicredit Così Giani ha risposto ai cronisti che gli chiedevano una valutazione sull'apertura della trattativa da parte di UniCredit per l'acquisto di un perimetro definito di Banca Mps. (La Repubblica Firenze.it)

Andrea Orcel, ceo di Unicredit, non si è sbilanciato su numeri e via legale, rimandando a metà settembre dopo la due diligence. Tuttavia una traccia c’è: le Dta, i crediti fiscali che una banca può usare in caso di fusione. (Corriere della Sera)

Nel progetto di vendita di Mps a Unicredit che sta preparando l’amministratore delegato di quest’ultima, Andrea Orcel, ci sarebbe infatti l’uscita di 5 o 6 mila dipendenti, tra pensionamenti e prepensionamenti. (Il Manifesto)

Tra le alternative proposte dai 5 stelle un "rilancio da parte dello Stato" oppure, "spezzatino piu' equilibrato, che coinvolga anche altri istituti". Mentre per l'eurodeputato di Italia Viva Nicola Danti "l'ipotesi necessita di immediati chiarimenti da parte del ministro Franco" (AGI - Agenzia Italia)

Un’acquisizione che si realizzò dopo aver ricevuto il via libera dall’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, e che fu l’inizio delle difficoltà per l’istituto senese. (Corriere Fiorentino)