Nel vuoto lasciato dagli Usa, il mondo sarà della Cina o dell’Europa?

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Oggi siamo in un'era e domani saremo in un'altra», ha proclamato a gran voce Donald Trump dal Giardino delle Rose della Casa Bianca mentre aumentava i dazi statunitensi al livello più alto dal 1909. «Nessuno ha mai fatto niente di simile!». Non è vero. Il 1° ottobre 1949 Mao dichiarò dalla porta d’ingresso della Città Proibita il «giorno della liberazione» della Cina. Il Partito comunista cinese divise quindi il XX secolo in due epoche: "prima della liberazione", sotto Chiang Kai-shek, e "dopo la liberazione", sotto Mao. (Domani)
Su altre testate
. Sul fronte interno Trump ha avviato una vera e propria rivoluzione, mentre in politica estera sembra voler tornare all’isolazionismo, abbandona… (Limes)
Trump ha puntato il dito contro la Cina con feroce determinazione. Non era una fissazione casuale, ma una strategia calcolata su due fronti principali: Sul fronte economico, la narrativa era semplice e diretta: "Ci stanno fregando". (Studenti.it)
Ricominciamo da qui. “Ho un grande rispetto per il presidente Xi. (Economy Magazine)

Lo storico britannico Adam Tooze osserva con ironia: «Di colpo, il fatto che a divorziare siano solo le due economie più grandi del mondo, America e Cina, viene accolto con un sospiro di sollievo». Si riferisce alla strana tregua annunciata da Donald Trump, per cui sul resto del mondo restano «solo» dazi al 10%, mentre «solo» la Cina viene colpita da tasse doganali quattordici volte superiori. (Corriere della Sera)
Mi passa un caffè, sorride come chi sa qualcosa, e butta lì: “Bro, i dazi di Trump? Non sono quello che sembrano”. Poi sparisce, lasciandomi un’idea che mi tiene sveglio: un nuovo ordine mondiale, con USA e Cina a spartirsi il trono, la Russia comparsa di lusso, l’Europa in frantumi, e Giorgia Meloni che sventola la bandiera italiana. (La Voce del Patriota)
Ma che fosse così vicina all'Occidente da essere diventata reaganiana, lo confessiamo, ci era sfuggito. Tra i tanti improbabili e imprevedibili «effetti Trump» ce n'è uno particolarmente spiazzante: il risveglio della primavera liberale. (il Giornale)