Morto Hvaldimir, il beluga ‘spia’ che ha conquistato la Norvegia

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la VOCE del TRENTINO ESTERI

Hvaldimir, il celebre beluga noto per la sua socievolezza e soprannominato ‘la balena spia’, è stato trovato morto nel porto di Stavanger, nel sud-ovest della Norvegia. Il suo nome, un gioco di parole tra “Hval” (balena in norvegese) e “Vladimir” (in riferimento al presidente russo Putin), rifletteva il mistero che lo circondava. Scoperto per la prima volta nel 2019 dai pescatori di Hammerfest, nell’Artico norvegese, Hvaldimir indossava una cinghia per GoPro con l’etichetta “attrezzatura di San Pietroburgo”, suscitando il sospetto che fosse stato addestrato come “spia” dai militari russi. (la VOCE del TRENTINO)

La notizia riportata su altri media

Una storia intrigante Hvaldimir, il cui nome è un gioco di parole tra la parola norvegese "hval" (balena) e Vladimir Putin, fu avvistato per la prima volta nell'aprile 2019 vicino a Hammerfest, nel nord della Norvegia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Riprendono gli eventi al Polo Fieristico di Caserta Sud con una serie di appuntamenti settembrini che offriranno una straordinaria opportunità per godere ancora di questa lunga estate: si riparte il 7 e 8 con Fiera del Vintage e a seguire, nei successivi weekend, Truck in Sud, Bufala Village, Baccalà Village e Caserta Beer Fest. (Impresa Italiana)

Era diventato famoso nei fiordi norvegesi, dove spesso era osservato da numerose città costiere. (Fanpage.it)

La misteriosa morte di Hvaldimir, il beluga “spia” russo che ha conquistato la Norvegia

Il corpo dell’animale è stato trovato alla deriva al largo della città di Risavika e successivamente trasportato al porto più vicino per essere sottoposto a un’autopsia. (Il Sole 24 ORE)

Un beluga, la cui strana imbracatura aveva fatto sorgere il sospetto che fosse stata addestrata dalla Russia a fini di spionaggio, è stato trovato morto in Norvegia. (La Stampa)

Il suo nome è un gioco di parole tra "Hval", che in norvegese significa balena, e Vladimir, il nome del presidente russo Putin. Il nome gli fu dato quando, nel 2019, alcuni pescatori norvegesi lo incontrarono per la prima volta a Hammerfest, nell'Artico norvegese, con addosso una cinghia per GoPro riportante la scritta "attrezzatura di San Pietroburgo". (La Stampa)