L’ultima spiaggia per i medici: 10 mld o dimissioni in massa

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Fortune Italia SALUTE

È stata un’estate calda quella dei medici italiani, con gli ospedali presi (come ormai di consueto) d’assalto e le continue aggressioni da parte di pazienti e familiari. Ma il mese di settembre promette di non essere da meno. “Questa è l’ultima spiaggia. Sono indispensabili almeno dieci miliardi di euro in Finanziaria per tenere i medici all’interno del Servizio sanitario nazionale”. A scandirlo è il segretario nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, che parlando con Fortune Italia concorda con il calcolo fatto nelle scorse ore dal presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Filippo Anelli. (Fortune Italia)

Ne parlano anche altri media

Tg Sanità, l’edizione di lunedì 2 settembre 2024 Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Politica sanitaria Ssn, in legge di Bilancio servono nuovi fondi Secondo le stime del Sole 24 Ore servono almeno due miliardi di euro per la sanità, da contemplare nella prossima legge di Bilancio, di cui si inizia discutere. (Farmacista33)

Il Servizio Sanitario Nazionale è in ginocchio. Le loro richieste puntano a risollevare il SSN dallo stato di agonia in cui versa da anni, a migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti e a garantire un futuro al sistema sanitario nazionale. (Nurse24)

«Dieci miliardi di investimenti o medici e pazienti scapperanno»

Una posizione rilanciata anche dai sindacati, in particolare da Anaao Assomed, che sempre ieri ha minacciato una mobilitazione in autunno se nella prossima legge di bilancio non ci saranno ingenti fondi per gli operatori del Ssn. (MySolution)

“Nessuno pensi di continuare a fare cassa sulla pelle del Servizio Sanitario Nazionale e dei suoi professionisti”. (Sanità24)

È un pericolo che corre anche il governo nel preparare il capitolo sanitario della manovra 2025. Nell’ultima finanziaria se l’era cavata con uno stratagemma da illusionista: un aumento nominale del fondo sanitario nazionale di 3 miliardi di euro venduto come «il più alto investimento mai previsto per la sanità» che in realtà equivaleva a un taglio di fatto, come sancisce l’ultima relazione della Corte dei Conti licenziata a fine luglio. (il manifesto)