Green Pass, il magistrato reggino Giorgianni: "ecco perché ho denunciato il Governo e scelto di non vaccinarmi"

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Il giudice della Corte d’appello di Messina aveva recentemente annunciato che si sarebbe dimesso subito dalla magistratura per poter parlare liberamente, sabato è anche salito sul palco dei No Green Pass.

Chiude il capitolo del programma ancora Meluzzi: “il magistrato, durante un intervento sul palco, si è riferito al Codice di Norimberga

“Distinguo l’argomento vaccino, di cui non sono convinto per ragioni mediche, dal Green Pass. (StrettoWeb)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Giorgianni aveva spiegato di aver rassegnato le “dimissioni dalla magistratura, tre anni prima del previsto, perché mi posso permettere il lusso di farlo e non voglio essere condizionato in questo momento, ma voglio essere libero di poter esprimere liberamente le mie opinioni“. (Il Fatto Quotidiano)

Le verità nascoste del Covid 19”, con la prefazione del magistrato Nicola Gratteri, ma contesta la definizione di “no vax”. “Io – aveva spiegato parlando con i cronisti – sono per la libertà di decidere se vaccinarsi o meno, quindi contro il green pass. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Le verità nascoste del Covid 19», ma non vuole essere etichettato come no vax- non convince affatto l'Anm E intanto critiche aperte arrivano dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati ,Giuseppe Santalucia, per il quale è stato superato il limite consentito a chi indossa la toga. (La Sicilia)

Servizio di Matteo Arrigo e Alessandra Serio La Corte d'Appello valuta eventuali profili disciplinari, intanto l'Anm torna sul caso del giudice no green pass. (Tempo Stretto)

È bufera sul giudice Angelo Giorgianni, consigliere alla Corte d’appello di Messina, che sabato scorso ha arringato i no vax a Roma. Era quindi seguito quello che sembrava l’annuncio di dimissioni immediate dall’ordine giudiziario: «A coloro che dicono che la mia posizione è incompatibile, rispondo che scelgo il popolo sovrano e lascio la toga». (Giornale di Sicilia)

Prima il caso finisce al Csm, poi la ministra della Giustizia Marta Cartabia incarica i suoi ispettori di procedere ad accertamenti urgenti. E intanto critiche aperte arrivano dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, per il quale è stato superato il limite consentito a chi indossa la toga. (Imola Oggi)