Da Redondo a Thuram, il senso indecifrabile del colpo di tacco

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L’ultima settimana ha visto tornare alla ribalta un gesto tecnico da sempre portatore sano di meraviglia e stupore: il colpo di tacco. Una personale selezione di tre prodezze entrate nella memoria collettiva. Prima Ndoye con il gol del pareggio contro il Napoli e il giorno dopo Marcos Thuram con il sublime assist nella serata di Monaco per Lautaro, hanno scritto due nuove pagine tra le numerosissime che affollano il gesto tecnico più impertinente e audace che si possa fare con il pallone ai piedi: il colpo di tacco o taconazo come è chiamato in Spagna. (Europa Calcio)
Su altri giornali
Sono parole rivolte agli studenti stranieri iscritti alle Università americane o inseriti in programmi di scambi culturali. Il segretario di Stato, Marco Rubio, detta direttamente la linea con un intervento sul sito di Fox News: «Visitare gli Stati Uniti non è un diritto, ma un privilegio esteso a tutti coloro che rispettano le nostre leggi e i nostri valori». (Corriere della Sera)
Con chi se la prende, del resto, il Presidente americano? In quali ambiti pretende d'imporre nuovamente il primato della politica? Se la prende con le istituzioni che in questi decenni si sono incaricate di costruire e diffondere la nuova moralità egualitaria e inclusiva: i media e le università (il Giornale)
Negli Stati Uniti sono stati revocati oltre 500 visti a studenti stranieri, senza preavviso né motivazioni ufficiali. Se ne parla a "Radio 3 mondo", nel ciclo di appuntamenti settimanali dedicati ai sistemi educativi nei vari paesi in onda giovedì 10 aprile alle 11 su Rai Radio 3. (Rai.it)

Il presidente Usa Donald Trump ha incaricato la titolare del dicastero, Linda McMahon di smantellare il proprio dipartimento nell’ambito di una guerra culturale che mette a rischio la sopravvivenza stessa dell’istruzione pubblica (firstonline.info)
Sempre più complicata e indecifrabile la politica estera del nuovo presidente Usa Donald Trump, il quale, attraverso il suo segretario di Stato, ha fatto sapere che visitare gli Stati Uniti “non è un diritto, ma un privilegio esteso a tutti coloro che rispettano le nostre leggi e i nostri valori”, con un chiaro riferimento rivolto agli studenti stranieri iscritti alle Università americane o inseriti in programmi di scambi culturali. (Tecnica della Scuola)
«Ogni volta che cammino da solo in università, mi guardo intorno e provo ansia. Ho paura che mi arrestino da un momento all’altro. Anche se non ho fatto niente».. «Ormai abbiamo tutti paura di dire la nostra opinione sia in classe che fuori. (VDnews)