A scuola nell'incertezza, la difficoltà del quotidiano per ragazzi e docenti

Primocanale INTERNO

"Ragazzi e docenti vivono in un'incertezza quotidiana: cosa sarà di me, di noi, della scuola?

un mese dalla fine dell'anno scolastico le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori si trovano ancora una volta in confusione: tra orari che cambiano, formule miste tra presenza e didattica a distanza, vivono nell'incertezza del quotidiano e del futuro.

"C'è anche una incertezza sul quotidiano: ci si sveglia la mattina e ci si chiede a che ora devo entrare, sono in DAD o sono in presenza?

Vivere alla giornata alla lunga logora e questa incertezza rende difficile questo ultimo mese di scuola

Non accade solo a loro: anche i docenti infatti sono nel limbo dell'attesa di nuove certezze, date dalla pandemia e dalle regole che continuano a cambiare. (Primocanale)

Su altre testate

Sulla necessità che il numero degli alunni per classe debba essere ridotto in modo significativo sono ormai tutti d’accordo. Ma finora non sono state adottate ancora misure significative se si eccettua il fatto che negli ultimi anni, nonostante il calo del numero degli alunni, non c’è stata alcuna riduzione degli organici. (Tecnica della Scuola)

Scuola d’estate, Ruscica (Snadir): “Perché non utilizzare quelle risorse per assumere i docenti precari o ridurre il numero di alunni per classe?” Di. Fra gli scettici al piano scuola d’estate 2021 c’è anche Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir. (Orizzonte Scuola)

Per ogni anno di servizio in ruolo svolto nel ruolo di appartenenza si valutano 6 punti. Punteggio sul sostegno. (Orizzonte Scuola)

Livello avanzato. (Tecnica della Scuola)

“Avremo anche la novità del ‘curriculum’ che accompagnerà i ragazzi alla prova finale - aggiunge il preside Valleggi - per racchiudere esperienze interne alla scuola, ma anche extrascolastiche, un’apertura della scuola verso il mondo esterno. (SanremoNews.it)

Per quanto riguarda le conseguenze sociali, il 44% ritiene che saranno di lunga durata, con preoccupazioni più accentuate registrate al Nord Est (50%), nel ceto medio-basso e popolare (49%) e tra le donne (48%), mentre il 42% ritiene che si risolveranno con il ritorno alla normalità. (Orizzonte Scuola)