Truffa e riciclaggio di denaro: arrestato un prete in Canton Ticino

La Stampa ESTERI

E’ stato lo stesso sacerdote, residente nel Luganese, a presentarsi spontaneamente venerdì in procura.

Un sacerdote di 40 anni è stato arrestato nei giorni scorsi in Canton Ticino: le accuse sono legate a reati di natura finanziaria.

Gli accertamenti riguardano in particolare una serie di reati finanziari ai danni di alcuni congiunti del sacerdote, di una parrocchia e di una fondazione

Successivamente è stata anche fermata un'altra persona coinvolta nei fatti sui quali sono ancora in corso le indagini. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Sul suo conto pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. Sul suo conto - e su quello dell'altra persona fermata, un 27enne italiano - pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. (Ticinonline)

Alla luce dei numerosi atti istruttori già predisposti o ancora da svolgere e in ragione della delicatezza della vicenda, non verranno rilasciate ulteriori informazioni. Si legge dalla nota del Ministero pubblico: “Il sacerdote si è presentato spontaneamente il 19 novembre, al termine dei verbali di interrogatorio, è stato disposto il suo arresto. (laRegione)

Si tratta ora di stabilire le ragioni che hanno spinto il parroco 40enne ad appropriarsi di questo denaro. Non è noto al momento se si tratti dello stesso uomo che già aveva causato problemi al sacerdote in passato (Ticinonline)

Don Samuele si era presentato spontaneamente al Ministero pubblico il 19 novembre e, al termine dei verbali di interrogatorio, era stato disposto il suo arresto. È quanto riporta laRegione.ch. (Ticinonews.ch)

Il sacerdote 40enne, cittadino svizzero e residente nel Luganese, che è stato arrestato sarebbe don Samuele Tamagni. Secondo stando quanto riporta Tio il sacerdote avrebbe dei precedenti (Ticinonews.ch)

Don Samuele Tamagni dovrà restare in carcere alla Farera almeno sino a inizio gennaio, e così un uomo sulla trentina residente nel Luganese. Per entrambi vale ovviamente il principio d’innocenza (Corriere del Ticino)