Per l'attentato al centro vaccinale di Brescia arrestati due no vax

AGI - Agenzia Italia INTERNO

volta nelle indagini sulle bottiglie molotov lanciate lo scorso 3 aprile sulla struttura che ospita il centro vaccinale anti-Covid e il centro tamponi di via Morelli a Brescia causando danni ad uno dei padiglioni del complesso.

Pluda è di Brescia, mentre Nicola Zanardelli di Monticelli Brusati (provincia di Brescia).

I due sono accusati di atto di terrorismo con ordigni esplosivi e porto e detenzione di armi da guerra. (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Contestualmente, sono state eseguite nelle province di Brescia e Verona delle perquisizioni nei confronti di alcune persone che avrebbero legami con i due indagati bresciani. I due – informano gli investigatori – sono “gravemente indiziati di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi (art. (QuiBrescia.it)

L'uomo inoltre aveva preso parte il 27 febbraio scorso a una manifestazione "no vax" in centro a Verona, dal titolo "Riprendiamoci la nostra vita! I carabinieri del Ros hanno arrestato i responsabili dell'attentato incendiario avvenuto contro un hub vaccinale a Brescia lo scorso 3 aprile. (Sky Tg24 )

Secondo gli investigatori aderivano alle tesi negazioniste e no vax, con una marcata ostilità nei confronti delle istituzioni in relazione alla gestione della crisi sanitaria in atto. La mattina prima dell’attacco Pluda aveva postato sul proprio profilo Facebook la frase “se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma “la paura” e la loro paura e’ la nostra unione (Il Riformista)

Si chiamano Paolo Pluda, 52 anni, di Brescia e Nicola Zanardelli, 51 anni, di Monticelli Brusati (Brescia). L’ordinanza. Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Brescia, riportata da Ansa, vengono fatti i nomi dei due. (Open)

L'attentato incendiario, come già detto, è avvenuto il 3 aprile scorso quando i due individui hanno lanciavano due ordigni incendiari del tipo “molotov” che hanno causato dei danni ad uno dei padiglioni del complesso “Se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma 'la paura' e la loro paura è la nostra unione. (il Dolomiti)

Le indagini, condotte in tempi brevi anche tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, si sono subito concentrate sull’analisi dei sistemi di videosorveglianza e rilevazione targhe consentendo di individuare il veicolo utilizzato dai due per raggiungere il luogo dell'attentato (Brescia Oggi)