Il gioco delle tre carte degli iraniani: «L’arresto di Sala non è ritorsione»
![Il gioco delle tre carte degli iraniani: «L’arresto di Sala non è ritorsione»](https://q2.informazione.it/pics/e215802f-55f1-4b4d-ab64-a55056dd99ca.jpeg?w=460&h=260&scale=both)
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Le versioni del regime iraniano cambiano, si alternano, si rincorrono e si accavallano, in una girandola diplomatica che assomiglia al gioco delle tre carte, ma di cui non si può non tenere conto. L’ultima ci dice che l’arresto di Cecilia Sala avvenuto Teheran lo scorso 19 dicembre «non è in alcun modo una ritorsione» come ha puntualizzato la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani nel corso di un incontro con i media locali. (Il Dubbio)
Su altri media
Ci auguriamo che il suo caso venga risolto rapidamente». Hijab nero stretto intorno al viso, risponde Fatemeh Mohajerani: «Non si tratta di ritorsione, l’arresto non ha nulla a che vedere con altre questioni. (Corriere della Sera)
Lo ha ribadito la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani. «Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente - ha precisato - ma il suo arresto non è correlato ad alcuna altra questione». (ilmessaggero.it)
Il caso di Cecilia Sala sembra aver rappresentato il punto di non ritorno. (Il Giornale d'Italia)
![](https://q8.informazione.it/pics/4e5bad92-dca4-4259-becc-d93b352350ca.jpg)
'Intervento del governo per scarcerazione giornalista romana è una mossa tattica che ha il potenziale di riposizionare l’Italia come interlocutore privilegiato nei delicati equilibri del Medio Oriente' (Adnkronos)
La portavoce dell’esecu… (la Repubblica)
Dal settembre 2018 al novembre 2020 l’accademica anglo-australiana Kylie Moore Gilbert, ricercatrice della Melbourne University specializzata in Medio Oriente, è stata rinchiusa tra le mura della prigione di Evin, la stessa dove si trova ora Cecilia Sala. (Il Fatto Quotidiano)