Parolin, dossier Cina e campagna anti-abusi: le guerre sotterranee contro il cardinale

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Il Messaggero ESTERI

La questione Cina potrebbe spaccare il Conclave. Ma lo potrebbe fare anche il tema degli abusi sessuali e delle sue presunte coperture. Finora, le congregazioni generali hanno toccato di striscio solo il secondo tema, mentre il primo ancora non è stato affrontato. Ma succederà. Sono due temi, tra l’altro, che puntano dritti al Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Pietro Parolin, viaggio nel paese del cardinale papabile: «Ci chiede di pregare per lui. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altre testate

In effetti, la tempesta si è scatenata, ma l’anziano porporato, 93 anni compiuti a gennaio, che Papa Francesco non ha mai voluto ricevere, non ha mai citato il segretario di stato e neanche la politica vaticana verso il Celeste Impero. (Nicolaporro.it)

Chiede scusa, il cardinale Zen, 93 anni, se non potrà «parlare di certe cose», ma ugualmente il vescovo emerito di Hong Kong e punto di riferimento del cattolicesimo cinese, indomito difensore della libertà della Chiesa in Cina, prende la parola, nella Congregazione dei cardinali e chiede agli elettori di riflettere bene sulla scelta del successore di Bergoglio. (il Giornale)

La sua strenua difesa dei diritti umani, della libertà religiosa e dei valori democratici lo ha reso un bersaglio del regime cinese. (Tiscali Notizie)

Eppure tra i cardinali che da domani verranno chiusi a chiave all'interno della Cappella Sistina, ci sono dei progressisti che non supportano questi due papabili candidati e che tramano contro di loro, come riporta un articolo de Il Messaggero. (HuffPost Italia)

Chiuse le porte della Cappella Sistina, i cardinali dovranno scegliere colui che guiderà la Chiesa cattolica dopo Papa Francesco. Una scelta in cui uno dei tanti punti interrogativi sarà anche quello della politica estera del futuro pontefice. (Il Riformista)

E probabilmente non basta nemmeno il profilo del "Papa Francesco" di Asia, il Cardinale filippino Luis Antonio Tagle, pro-prefetto uscente del Dicastero per l'Evangelizzazione, che viene descritto, sì, come il cardinale che sa stare sulla strada del todos, todos, todos di Papa Francesco, ma viene anche ridotto a macchietta, descritto come il "cardinale karaoke" per un video in cui canta la contestata Imagine di John Lennon, e addirittura accusato di non essere fluente in cinese come viene normalmente raccontato. (Il Gazzettino)