Wimbledon tinge di tricolore l’erba degli ottavi: Sinner, Cobolli e Sonego scrivono la storia




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Redazione Sport
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Mai prima d’ora tre italiani avevano varcato la soglia degli ottavi a Wimbledon nello stesso anno. Eppure, in questo lunedì carico di aspettative, Jannik Sinner, Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego hanno ribaltato ogni statistica, regalando al tennis azzurro una pagina di pura epica. Se il numero uno italiano, ormai abituato a navigare negli ultimi turni degli Slam, affronterà Grigor Dimitrov con il piglio di chi mira al titolo, i compagni hanno costruito il loro traguardo a colpi di sorpresa e determinazione.
Flavio Cobolli, ventiduenne romano, ha superato il ceco Jakub Mensik – avversario più quotato – raggiungendo il miglior risultato in carriera in un major. Un traguardo che, sebbene inatteso, non suona come un colpo di fortuna: il suo gioco aggressivo e la freschezza atletica hanno fatto il resto. Domani misurerà le sue forze con Marin Cilic, ex campione degli US Open, in un test che potrebbe rivelarsi decisivo per la sua crescita.
Diverso il percorso di Lorenzo Sonego, trentenne torinese che ha conquistato il passaggio del turno al quinto set contro Brandon Nakashima, testa di serie. Un match tirato, risolto con quella grinta che da anni è il suo marchio di fabbrica. "Deve divertirsi, tuffarsi letteralmente nel gioco", ha spiegato il coach Fabio Colangelo a SuperTennis, sottolineando come l’approccio istintivo sia la chiave del suo successo. Contro Ben Shelton, americano dal servizio esplosivo, servirà però qualcosa in più della sola generosità: la precisione tattica, spesso intermittente nel suo repertorio, potrebbe fare la differenza.
Quanto a Sinner, la sua preparazione ha incluso una sessione di allenamento con Cobolli, culminata con le battute ironiche del più giovane: "Finalmente è finito, stavo a morì". Un momento di leggerezza che non cancella la concentrazione per la sfida con Dimitrov, rivale temibile ma mai battuto in tre precedenti. L’erba londinese, che storicamente premia chi sa adattarsi, potrebbe consacrare definitivamente l’altoatesino come protagonista anche su questa superficie.