Superga, Cairo ricorda le vittime dell’incidente aereo: “Grande emozione”

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“Non avevo mai letto i nomi alla lapide, non mi aspettavo di farlo, è stata una grandissima emozione”.

Presenti di fronte alla lapide soltanto i parenti più stretti delle vittime, tra questi i figli di Ossola ed Erbstein, i nipoti di Rigamonti e Bacigalupo.

Per il secondo anno consecutivo, causa covid, infatti non sono presenti i tifosi granata in consueto pellegrinaggio alla lapide: “I tifosi solitamente erano migliaia, mancano molto, speriamo di rivederli presto”, ha aggiunto Cairo

Il presidente ha letto i nomi di chi perse la vita nella caduta del velivolo, schiantatosi alla Basilica di Superga. (LaPresse)

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“Ho promesso a mio padre che avrei mantenuto vivo il ricordo di suo fratello, venendo qui io vedo lo zio Mario, la nonna, il nonno e mio papà”, ha dichiarato commossa la donna (LaPresse)

Il Museo del Calcio ha voluto ricordare il Grande Torino, il suo comporre quasi per intero la squadra Nazionale, la sua storia, il senso di appartenenza e il suo legame forte con le generazioni Un’altra testimonianza legata alla memoria del Grande Torino esposta al Museo del Calcio è la spilla di Romeo Menti (dono di Titti Menti). (Torino FC)

“E’ stata un cosa inaspettata, una grande emozione”, ha detto poi il presidente del Torino Il patron granata alla celebrazione a 72 anni dal disastro aereo. (LaPresse) Urbano Cairo, presidente del Torino, invitato da Franco Ossola – figlio dell’attaccante del Grande Torino – ha letto i nomi delle vittime del disastro aereo di Superga, dove morirono 31 persone tra cui l’intera squadra granata di ritorno da un’amichevole con il Lisbona. (LaPresse)

Nella prima sala, infatti, si trova la teca con la maglia di Virgilio Maroso (dono di Bruno Giorgi), indossata in occasione della tournée in Brasile del Grande Torino nell’estate del 1948. Il Museo del Calcio ha voluto ricordare il Grande Torino, il suo comporre quasi per intero la squadra Nazionale, la sua storia, il senso di appartenenza e il suo legame forte con le generazioni (Calcio e Finanza)

Bisogna stare attenti, non creare assembramenti e una cerimonia per il Grande Torino a Superga rischiava di essere un'occasione di contagio Lo rammenta ancora quel pomeriggio di 45 anni fa? (newsbiella.it)

Tutti i passeggeri del volo morirono nell'impatto: i giocatori, lo staff, i dirigenti, l'equipaggio e tre giornalisti sportivi. Il 4 maggio del 1949 il trimotore I-Elce che trasportava i giocatori e la dirigenza del Torino si schiantò contro la basilica di Superga. (Video - La Stampa)