Domino's pizza chiude in Italia: i motivi del fallimento

Cookist ECONOMIA

A dispetto delle dichiarazioni sensazionalistiche di Lazzaroni però bisogna dire che l'espansione di Domino's non è stata per nulla rapida.

È andata male a Domino's pizza, gigante USA delle pizzerie, che dopo sette anni ha deciso di chiudere i battenti, levare le tende e lasciare l'Italia.

A conti fatti ci sono più complimenti alla pizza di Domino's che lamentele sul prodotto

Mai come questa volta potrebbe essere vero: Domino's è stata colpita molto duramente dal lockdown ma non in maniera diretta. (Cookist)

Ne parlano anche altri media

Negli anni ha esteso la sua presenza in modo significativo ed era presente anche a Bergamo, in via Angelo Mi e in via Broseta. Nato nel 1960 dai fratelli Tom e James Monaghan, negli anni Domino’s Pizza è diventato un colosso della ristorazione oggi quotato a Wall Street (BergamoNews.it)

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l'artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. Anche la solidarietà - conclude - deve essere una parte dell'identità di quell'arte dei Pizzaiuoli napoletani riconosciuta grazie alla mia campagna #pizzaunesco" (Tiscali Notizie)

"Ora chiedo alle pizzerie locali specie di scuola napoletana di offrire lavoro ai dipendenti che soffrono della chiusura di queste filiali", afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde. (La Sicilia)

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l’artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. “Il … (Agenzia askanews)

(askanews) - La chiusura di Domino's, multinazionale della pizza all'ananas è stata rilanciata anche dal Washington post come vittoria della tradizione italiana riconosciuta patrimonio Unesco. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l'artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. (il Dolomiti)

Addio quindi anche alle sedi di via dei Cacciatori a Nichelino, via Cigna, via capelli e corso Racconigi a Torino. Con le ultime 29 filiali chiuse in soli sette anni dal suo arrivo nello Stivale, l’azienda di pizza americana chiude i battenti. (TorinOggi.it)