Meloni scansa Salvini. “Al governo andranno atlantisti senza ambiguità” (di F. Olivo)

L'HuffPost INTERNO

Calibra ogni mossa, ogni parola, Giorgia Meloni, nel giorno in cui gli alleati della Lega vengono travolti (di nuovo) dai loro ambigui rapporti con la Russia.

Una strana coincidenza ha voluto che la direzione nazionale di Fratelli d'Italia fosse in calendario nella stessa mattina in cui, su La Stampa, è stata pubblicata una ricostruzione secondo cui la diplomazia russa avrebbe chiesto alla Lega se fosse intenzionata a ritirare i suoi ministri dal governo Draghi

(L'HuffPost)

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Noi stiamo dalla parte di Nato e Ucraina”. Il capogruppo di FdI alla camera: «Subito l’adesione di Svezia e Finlandia se qualcuno votasse no sarebbe un problema». FRANCESCO OLIVO (La Stampa)

Quanto all’opportunità di dialogare con la Russia, Lollobrigida ha chiarito che «dipende dai contesti, la diplomazia ha le sue ragioni e le sue strade Noi siamo il partito che ha difeso la linea atlantista dell’Italia senza sfumature». (Secolo d'Italia)

Visti gli attacchi, rinnovatisi in queste ore, verso le ambigue posizioni nei confronti della Russia di Lega e Forza Italia, Meloni prova a tacitare i retroscena ribadendo la fermezza della collocazione internazionale di FdI. (Nanopress)

“A me non pare che ci siano nodi particolarmente critici da sciogliere nel centrodestra – ha aggiunto – Tutti dobbiamo stare attenti a non fare promesse che non possiamo mantenere. Noi ragioniamo sempre a difesa della nostra nazione e il nostro interesse nazionale si difende in questa metà campo”. (Sardegna Reporter)

Il fatto che oggi, dal lato centrodestra estremo, a garantire per l’atlantismo e l’europeismo italiano si erga impavida la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - sì, proprio lei: l’amica fidata di Orban il filoputiniano e antieuropeo, quella che si congratulava per l’elezione di Putin nonostante l’invasione della Crimea, quella legata mani e piedi con il mondo di Trump il presunto golpista, quella che invitava Bannon come ospite di eccezione, quella che guida un partito cui militanti si riuniscono come cellule di sette segrete inneggiando alla X Mas - fa ben capire il livello tragicamente ridicolo di quello che sta accadendo nella politica dopo la cacciata di Mario Draghi (L'HuffPost)