Istigavano all’odio contro ebrei ed extracomunitari, indagati 12 neonazisti a Roma

La Stampa INTERNO

Oltre alle misure, eseguite a Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L'Aquila, Milano e Sassari, sono scattate una serie di perquisizioni in diverse città italiane

Collegato a Ordine ario romano' c'era poi il gruppo whatsapp chiamato «Judenfreie Liga (Oar)» dal quale gli indagati istigavano a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari.

Propaganda di idee naziste e antisemite, video e immagini dal contenuto razzista e discriminatorio, tesi negazioniste, istigazione a commettere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. (La Stampa)

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Le misure sono state eseguite in tutta Italia, insieme anche a perquisizioni domiciliari nelle case degli indagate Le indagini, spiegano i carabinieri, sono state avviate nel 2019 e si inseriscono in una "più ampia strategia di contrasto ai fenomeni estremistici a vocazione suprematista". (Fanpage.it)

Degli indagati, sei vivono nel Lazio (4 a Roma), tre in Sardegna, uno in Calabria, uno in Abruzzo e uno in Lombardia Collegato a “Ordine ario romano” c’era poi il gruppo whatsapp chiamato “Judenfreie Liga” (Oar) dal quale gli indagati istigavano a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. (Rete8)

Dovranno rispondere di queste accuse 12 persone tra i 26 e i 62 anni ritenuti appartenenti ad un’organizzazione chiama “Ordine ario romano”. Collegato a “Ordine ario romano” c’era poi il gruppo whatsapp chiamato “Judenfreie Liga (Oar)” dal quale gli indagati hanno istigato a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari (Latina Tu)

Le indagini - come riporta quotidiano. Per le 12 persone sono scattate altrettante misure cautelari di obbligo di presentazione all'Autorità Giudiziaria, eseguite dai carabinieri di Roma, Cagliari, Cosenza, L'Aquila, Milano, Sassari, Frosinone e anche Latina. (ciociariaoggi.it)

Si chiama "Ordine ario romano" l'organizzazione smantellata dai carabinieri del Ros dopo un'inchiesta coordinata dalla procura di Roma. L'indagine tocca anche la provincia di Latina, oltre a quelle di Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, L'Aquila, Milano e Sassari (LatinaToday)

Tra loro anche "Miss Hitler". sui social dove - attraverso due pagine Facebook e una community Vk, uno dei social più utilizzati in Russia - venivano diffusi i contenuti razzisti e le tesi complottiste. (Video - La Stampa)