Germania, i socialdemocratici allungano a due settimane dal voto. Stasera il dibattito tra i leader

Open INTERNO

Perdono un punto l’ultradestra di Afd, data all’11%, e la sinistra della Linke, al 6%.

Si punta anche sull’atteso dibattito a tre di stasera in prime time, il secondo Triell televisivo, dove si scontreranno il socialdemocratico Scholz, Laschet e Baerbock

I conservatori hanno puntato molto su questo weekend per invertire il trend, con il Parteitag della Csu che ieri ha visto ricompattarsi cristiano-sociali e cristiano-democratici. (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Il tutto mentre in Europa, dove Berlino ha un peso non indifferente, si sta discutendo animatamente sul patto di stabilità che al momento, causa Covid, è sospeso fino al 31 dicembre 2022. In mezzo c’è la Germania, arbitro di questa partita e classico ago della bilancia. (Money.it)

La linea moderata. Nell’ascesa di Scholz ha però giocato un ruolo anche la difficoltà che hanno incontrato i suoi avversari nell’attaccarlo. (a cura di Federico Niglia, docente di Storia delle relazioni internazionali nell’Università per Stranieri di Perugia). (L'HuffPost)

Innanzitutto sulle spalle del “ministro-Presidente” della Renania poggia tutto il peso dell’eredità della Cancelliera uscente e soprattutto una evidente e consapevole incapacità di essere all’altezza. Per la prima volta dal 2005, la Germania rischia davvero di restare senza la Cdu al governo? (Il Fatto Quotidiano)

Nella città della Cancelliera non si rassegnano alla fine del suo mandato: “Resti altri quattro anni”. Davanti al Comune c’è un chiosco di gelati alla spina. Il proprietario infila una cartuccia alla fragola nella grossa macchina d’acciaio e spilla una crema rossastra sul cono. (Il Fatto Quotidiano)

Da quel trionfale 41 per cento conseguito nel 2013, la Cdu-Csu e il suo candidato Armin Laschet vengono oggi quotati di un misero 22 per cento, quattro punti sotto i socialdemocratici in sorprendente ascesa. (Il Manifesto)

La partita per le legislative del 26 settembre è, però, ancora lunga e potrebbe riservare colpi di scena inaspettati. Il suo esito finale è, comunque, centrale per i destini dell’Unione europea e dell’Italia, in particolare, legata alla Germania da un comune tessuto economico-industriale. (L'Eco di Bergamo)