L'avvocato Taormina chiede di pignorare la villetta dell'omicidio di Cogne: la Franzoni gli deve 275 mila euro

Corriere Adriatico INTERNO

La sentenza del tribunale di Bologna che ha accolto le ragioni dell'avvocato Taormina è esecutiva da marzo 2017.

Contesa giudiziaria sulla villetta di Cogne.

Taormina, che difese Franzoni fino al processo di appello, è assistito dal figlio Giorgio e dall'avvocato Giuseppina Foderà di Aosta.

Carlo Taormina la vuole pignorare, Annamaria Franzoni si è opposta e della vicenda si occuperà il Tribunale di Aosta. (Corriere Adriatico)

La notizia riportata su altri giornali

Il tribunale di Bologna nel marzo 2017 ha stabilito le ragioni dell’avvocato Taormina quantificando gli oneri da pagare in 275 mila euro. Il decreto di pignoramento è stato notificato alla Franzoni lo scorso 22 ottobre e riguarderebbe proprio la casa, unico bene aggredibile. (Notizie.it )

Il 22 ottobre alla donna è stato notificato il pignoramento di metà della villa di Cogne, teatro del delitto del piccolo Samuele. Sulla vicenda si era già pronunciato il tribunale di Bologna nel 2017, obbligando Franzoni a risarcire Taormina (Tuscia Web)

In pratica, oltre a un vizio nella notifica dell'atto, si sostiene che la villetta non è pignorabile perché è all'interno di un fondo patrimoniale, costituito a maggio 2009 da Franzoni e dal marito Stefano Lorenzi. (Leggo.it)

Alimentava la tensione con continui annunci televisivi sulla identità del vero assassino. Come fosse un monumento, levigato da diciassette anni di riprese televisive, servizi fotografici e migliaia di selfie macabri. (Corriere della Sera)

Franzoni deve risarcire Taormina con 275mila euro, gli onorari mai pagati, che sono aumentati, nell'atto di precetto: oltre 470mila per la somma di Iva, interessi e cassa previdenza avvocati. La mamma di Cogne ha ormai pagato il suo conto con la giustizia e da circa un anno è una donna libera. (Il Mattino)

Annamaria Franzoni fu notata da alcuni vicini di casa e, ancora una volta, si ritornò a parlare di lei e della villa. Diciassette anni dopo il delitto di Cogne, quando il 30 gennaio 2002 fu ucciso nel lettone di casa il piccolo Samuele Lorenzi, di appena tre anni, la villetta di frazione Montroz, da allora disabitata, è ora al centro di una disputa giudiziaria. (Corriere della Sera)