Papa Leone XIV paga le tasse in Usa

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I redditi di Papa Leone XIV nelle mani dell’Agenzia delle entrate degli Stati Uniti. L’elezione di Papa Leone XIV, primo Pontefice di nazionalità statunitense, ha segnato un passaggio storico per la Chiesa cattolica. Ma ha anche sollevato un interrogativo che esce dai confini del Vaticano per toccare un tema molto più ampio: la tassazione dei cittadini statunitensi residenti all’estero. Il principio di tassazione basato sulla cittadinanza negli USA Negli Stati Uniti vige infatti un principio unico al mondo, condiviso solo con l’Eritrea: il sistema di tassazione basata sulla cittadinanza. (ItaliaOggi)
Se ne è parlato anche su altri media
Per l'anno fiscale 2025, i cittadini americani all'estero possono escludere fino a 130.000 dollari di reddito estero. Ma in quanto residente all'estero per la maggior parte dell'anno può escludere gran parte dei suoi guadagni dall'imposta sul reddito statunitense. (Ticinonews)
Un Papa che parla di pace e di ponti, di dialogo e di vicinanza ai più deboli. Così Raúl Zegarra, teologo e professore di Roman Catholic Theological Studies alla Harvard Divinity School, descrive Papa Leone XIV. (Il Messaggero)
Secondo il Washington Post, tuttavia, questa esenzione non si applica al reddito percepito lavorando per un governo straniero: questo dunque non dovrebbe agevolare Leone visto che è alle dipendenze del Vaticano (Corriere del Ticino)

Essere Papa non basta per sfuggire alle imposte made in Usa. Il primo pontefice americano dovrà dichiarare vitto, alloggio e sussidi spirituali. Unica scappatoia? Rinunciare alla cittadinanza (Open)
Soprattutto, forse, in un dialogo col Presidente Usa Donald Trump, che si può presupporre più schietto. A ipotizzarlo è anche il biblista monsignor Gianfranco Poma, che nell'immediato post-fumata bianca si lascia andare a commenti … (La Provincia Pavese)
Non ha eserciti né quote di mercato, ma dispone di una rete diplomatica e simbolica capillare su scala planetaria, oltre che – per così dire – di una mission univoca e indiscussa. In un contesto internazionale segnato dal progressivo indebolimento degli organismi multilaterali — Nazioni Unite in testa — e dalla frammentazione degli equilibri geopolitici, il Vaticano occupa una posizione unica. (Il Riformista)