Guerra al Movimento su uomini e soldi Poi Di Maio aprirà il cantiere moderato

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Di sicuro, una cosa l’ha già ottenuta Luigi Di Maio: togliere a Conte forza in Parlamento, forza sui territori e in periferia.

Anche ieri il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sparato alzo zero contro Di Maio: "La scissione è una operazione di potere e non politica che è cosa diversa.

Davvero il ministro degli Esteri vuole fare il capo politico di un suo partito o sta usando questa scissione come predellino per fare altro?

Quanto al M5s, Fico ha assicurato ancora che "il sostegno a Draghi non è in discussione", ma è chiaro che la partita di Di Maio si gioca anche su questa ambiguità

E anche potere economico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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Di Maio ha trascinato con sé un po’ di ceto politico, lo ha fatto abilmente perché ha usato il tema discriminante della politica estera e della lealtà atlantica, ma è tutto da dimostrare che i 60 e oltre parlamentari che lo hanno seguito abbiano un peso elettorale e non siano solo alla ricerca di un salvacondotto personale (la Repubblica)

Adesso il problema sono “le quinte colonne”. Nel partito di Giuseppe Conte si accumulano veleni e sospetti, nessuno, o quasi, ne è immune. (L'HuffPost)

I sondaggi per Di Maio. Insieme per il futuro è il nome del nuovo gruppo parlamentare alla Camera. Considerando che il tempo stringe visto che l’attuale legislatura terminerà a marzo 2023, appare difficile che Luigi Di Maio possa dare vita in questo breve lasso di tempo a un nuovo partito. (Money.it)

Per loro, il “saluto” cortese e allo stesso tempo incalzante di Gianluca Castaldi, senatore e coordinatore del M5S Abruzzo: “Ringrazio Gianluca Vacca, Daniele Del Grosso e Primo De Nicola per il lavoro svolto come cittadini portavoce abruzzesi del MoVimento – Gli effetti della scissione di Luigi Di Maio dal M5S si fanno sentire anche in Abruzzo. (Il Capoluogo)

In ogni caso, contabilmente parlando, siamo ancora lontani dalla precedente legislatura che, dati Openpolis alla mano, si era chiusa con ben 569 cambi di casacca (contro i 394 contando il gruppo Di Maio). (Il Fatto Quotidiano)

Oggi il primo partito rappresentato alla Camera è la Lega di Matteo Salvini con 132 Deputati, mentre il Movimento 5 Stelle passa da 227 deputati eletti nel 2018 a 105 rilevati oggi «Non esiste separazione definitiva fino a quando c’è il ricordo», Isabelle Allende. (La Stampa)