Renzi rottama (pure) il Conte-bis, Premier furioso. Ora che succede?

QuiFinanza INTERNO

A sera, in apertura del Consiglio dei ministri, il premier annuncia di aver informato il Quirinale e accettato il passo indietro di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti.

Ribadisce di aver cercato “fino all’ultimo utile” il dialogo ma il terreno è stato “disseminato di mine”.

Il primo giorno post-crisi è appena iniziato e la notte potrebbe aver portato consiglio, cambiando la strategia del Premier per uscire dall’angolo. (QuiFinanza)

Su altri giornali

E questo il presidente del Consiglio lo ha capito solo alla fine, suo malgrado". "Comunque si chiuda la crisi – suggeriscono da più parti – da oggi in avanti conteranno molto, ma molto di più i partiti. (QUOTIDIANO.NET)

Tra i nomi che in queste ore circolano a Roma da fonti accreditate, ci sarebbe quello dell’ex governatore del Friuli Venezia Giulia, deputata del Partito Democratico, Debora Serracchiani. Teresa Bellonva, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto si dimettono dal governo. (Nordest24.it)

Noi abbiamo bisogno di crescere”. Tutti gli aggiornamenti sulla crisi di governo Ansa. Il mancato (e annunciato) sblocco dei cantieri è uno dei nodi citati da Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni della delegazione di Italia Viva dal Governo. (Sky Tg24 )

Certo senza sostegno di una classe dirigente ecclesiastica impaurita e incapace di cogliere l’urgenza del tempo civile in cui è immersa vivendo però sempre altrove. (SettimanaNews)

E’ questa la domanda clou da porsi per comprendere la crisi di governo che squassa l’esecutivo Conte. Nelle migliori delle ipotesi, il Governo ha seguito pedantemente le “Linee guida”, varate dalla Commissione europea. (Startmag Web magazine)

E ai maligni di cui sopra pare che a irritare Renzi non siano tanto quegli atti, che forse volentieri si intesterebbe, ma semplicemente chi li compie. Firenze 13 gennaio 2021 - Quando attorno alle 18.20 Matteo Renzi descrive i comportamenti di Conte per i quali sta per aprire la crisi di governo, i più maligni, nell'anno consacrato a Dante, pensano al peccato dell'invidia. (LA NAZIONE)