Ravenna, rapina alle poste: in fuga con 18mila euro

Ravenna e Dintorni ECONOMIA

Le quattro donne sono state portate in ufficio e chiuse dentro, in modo da far ritardare i soccorsi.

Nessuna violenza, né armi in bella vista.

Rinchiusa in un ufficio anche una cliente. Ha fruttato tra i 18 e 19mila euro la rapina messa a segno nella tarda mattinata di giovedì 15 luglio alla filiale delle Poste di via Fiume Abbandonato, a ridosso del centro storico di Ravenna.

Vestiti da imbianchini, legano le cassiere e scappano dalle Poste con 18mila euro. (Ravenna e Dintorni)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Per richiamare “Poste” sui siti internet www. Bastano pochi minuti per ricevere la documentazione necessaria per richiedere l’Isee o la consistenza patrimoniale direttamente al proprio indirizzo mail certificato. (PalermoToday)

La precedente rapina per la città risale al 9 giugno scorso quando due ignoti malviventi erano riusciti a fuggire dalla filiale di Classe della Cassa di Ravenna con un bottino di circa 11 mila euro. Anche in quel caso i rapinatori, sempre a volto coperto, avevano scelto la tarda mattinata (era circa mezzogiorno) per entrare in azione (il Resto del Carlino)

Grosseto, 17 luglio 2021 - Avrebbe sottratto denaro ad anziani clienti del piccolo ufficio postale che dirigeva, prelevando soldi dai loro libretti di risparmio o utilizzando gli stessi per pagare proprie spese: circa 4.000 euro l'importo complessivo. (LA NAZIONE)

Hanno legato i dipendenti e una cliente, nascondendoli in uno degli uffici affinché da fuori nessuno si accorgesse di quel che stava accadendo nell’ufficio postale. Così è stato, senza danni all’ufficio e senza che nessuno si facesse male (Corriere Romagna)

In un caso, è stato rilevato il pagamento di un modello F24, dell’importo di circa 500 euro, intestato al direttore, ma effettuato tramite il libretto di un ignaro cliente. I clienti truffati, avvisati da Poste e messi al corrente della situazione, hanno tutti presentato querela ai Carabinieri, come del resto ha fatto la stessa azienda. (IlGiunco.net)

La truffa veniva inoltre favorita dal fatto che i clienti, persone anziane, non abituate o con minore capacità di operare tramite strumenti di pagamento elettronici, agivano con l’ausilio dello stesso direttore, verso cui riponevano fiducia. (Grosseto Notizie)