Il Bunga Bunga e il karma di Silvio

La Stampa INTERNO

Ce l’hanno con me, trapela dalle stanze di Silvio Berlusconi.

Ce l’hanno con lui, pensa, se i processi vanno avanti, e i pm chiedono sei anni per corruzione in atti giudiziari, nell’ambito del processo Ruby ter.

Eppure, le dichiarazioni più gravi, più sconvolgenti riguardo ai fatti di cui si sta discutendo, molto meno commentate dai politici di centrodestra così loquaci ieri nella difesa dell’ex premier, sono risuonate una settimana fa in quella stessa aula di giustizia di Milano, quando all’inizio della sua requisitoria il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha parlato di un “presidente del Consiglio in carica” che “usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento”

(La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

I magistrati hanno chiesto rispettivamente condanne a 5 anni e 6 anni e 6 mesi e confische di 5 e 3 milioni di euro Uno "stipendio" mensile di 2500 euro e una casa, per il pm Gaglio, sarebbe stata la ricompensa. (Corriere dell'Umbria)

Corriere della Sera. I pm del processo Ruby ter: "Sei anni per Berlusconi". e divisioni nel M5s e le accuse dei pm a Berlusconi nel processo Ruby ter. (Yahoo Eurosport IT)

Una condanna a 6 anni per Silvio Berlusconi e a 5 per Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. Queste le richieste del pubblico ministero, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il sostituto Luca Gaglio, al termine della lunga requisitoria del processo Ruby 3. (Il Fatto Quotidiano)

E, nel processo ribattezzato Ruby/Ter, hanno chiesto per la giovane la condanna a 4 anni e 3 mesi (e confisca pari a 80 mila euro) ai giudici della settima sezione del tribunale (presidente Marco Tremolada) «Era tra le preferite di Berlusconi». (La Stampa)

Non esiste in questa storia, se non sulla bocca dei pubblici accusatori e dei giornalisti più fanatici, un delitto definito “serate di Arcore” o “bunga bunga”, termine diventato addirittura di rilievo internazionale. (Il Riformista)

Oppure, spostandoci sul terreno economico, lo potremmo definire, questa volta parafrasando Piero Sraffa, “produzione di processi attraverso processi”. Lo potremmo chiamare “partenogenesi”, mutuando un termine dalla medicina, il che in tempo di biopolitica (qualcuno ha parlato anche di biodiritto) fa sempre chic. (Nicola Porro)