Trattativa Stato-Mafia: Dell'Utri non fece da tramite tra Cosa nostra e Berlusconi

Secolo d'Italia INTERNO

In appello i tre ufficiali sono stati tutti assolti, così come l’ex senatore Marcello Dell’Utri, tutti accusati di minaccia a corpo politico dello Stato.

A scriverlo, nelle motivazioni della sentenza d’appello è il Presidente della Corte d’assise Angelo Pellino che non risparmia le critiche al collega di primo grado.

La Corte d’assise d’appello di Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale il 23 settembre scorso ha demolito la sentenza di primo grado del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

Per i giudici non c’è la prova certa dell'”ultimo miglio” ovvero che abbia comunicato all’allora premier Silvio Berlusconi la minaccia mafiosa. Ma per “fini solidaristici” ovvero “la salvaguardia dell’incolumità della collettività nazionale e di tutela di un interesse generale – e fondamentale – dello Stato“. (Il Fatto Quotidiano)

L'”improvvida iniziativa” della trattativa da parte dei carabinieri ci fu, fu “accettata da Riina” e fu portata avanti, aprendo un “canale di comunicazione” con la mafia. Per i giudici non c’è la prova certa dell'”ultimo miglio” ovvero che abbia comunicato all’allora premier Silvio Berlusconi la minaccia mafiosa. (Il Fatto Quotidiano)

Lo scrive la Corte d’assise d’appello di Palermo nelle motivazioni della sentenza d’appello del processo alla presunta trattativa Stato-mafia. Un superiore interesse spingeva ad essere alleati del proprio nemico per contrastare un nemico ancora più pericoloso” (Grandangolo Agrigento)

“E’ assai più probabile, incrociando le varie fonti di datazione degli avvenimenti in oggetto, che Riina sia stato edotto dell’iniziativa dei carabinieri del R. - prosegue la corte - Né Mori e i suoi potevano essere certi dell’esistenza all’interno dell’abitazione di tracce utili alle indagini o addirittura di documento compromettenti. (Giornale di Sicilia)

La Corte d'assise d'appello di Palermo, lo scorso settembre era stata presieduta da Angelo Pellino La sentenza d'appello del processo sulla trattativa Stato-mafia capovolge completamente il verdetto di primo grado dell'aprile 2018. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

I giudici d'Appello confermano dunque l'esistenza di una trattativa definita "improvvida iniziativa". sotto il terribile ricatto della ripresa (o della prosecuzione) della stagione stragista che aveva insanguinato gli anni 1992 e 1993» (La Stampa)