Omicidio Marco Vannini, il caso è chiuso: cosa resta di una vicenda che ha colpito l’Italia

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Tutta la famiglia Ciontoli da ieri sera si trova in carcere, dopo la conferma delle condanne della sentenza di appello bis del 30 settembre scorso.

La sentenza è stata accolta da un lungo applauso da parte dei sostenitori della famiglia Vannini, che attendevano il verdetto all'esterno del Palazzaccio.

"Giustizia è stata fatta, ora Marco riposa in pace" sono le prime parole pronunciate dalla mamma Marina dopo la conferma delle condanne. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Federico Ciontoli era il cognato di Marco Vannini, in quanto fidanzato della sorella, e c’era anche lui la notte tra il 18 e il 19 maggio 2015 in quanto quella notte Marco Vannini è morto. Anche ieri dopo la sentenza dell Corte di cassazione, Federico Ciontoli ha espresso il suo dissenso (Puglia 24 NEWS)

I fatti risalgono alla notte tra il 18 ed il 19 maggio 2015 quando Marco Vannini fu colpito da un proiettile vagante e la famiglia Ciontoli non lo ha immediatamente soccorso, facendogli passare ore di agonia. (Puglia 24 NEWS)

Il padre, Antonio Ciontoli, dovrà invece scontare 14 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. LEGGI ANCHE -> Omicidio Vannini, parlano i genitori di Marco: “I Ciontoli mentono”. (VNews24)

Con questi virgolettati della pg di Cassazione Olga Mignolo si riassume, alla fine, la verità sul caso Vannini. Capitolo chiuso “grazie a giudici straordinari”: questo il commento del legale della famiglia Vannini Celestino Gnazi ai microfoni di ‘Lavori in Corso’. (Radio Radio)

Martina Ciontoli ora ha 25 anni, la sua data di nascita è 29 luglio 1995. I fatti accaduti nel maggio 2015 hanno sconvolto l’opinione pubblica e la mamma di Marco Vannini si è fortemente battuta per avere giustizia. (Puglia 24 NEWS)

Leggi anche > Omicidio Vannini, la madre di Marco porta fiori sulla tomba: «In questa tragedia non ci sono vincitori». A rivelarlo sono Emanuele Rossi e Flaminia Savelli su Il Messaggero. Il capofamiglia, Antonio Ciontoli, avrebbe chiesto al direttore di Rebibbia di poter stare in cella con il figlio Federico: «È solo un ragazzo». (leggo.it)