«Il tritolo al Comune di Reggio sistemato da un estremista di destra per favorire Scopelliti»

Corriere della Calabria INTERNO

’esplosivo piazzato in un bagno del Comune di Reggio Calabria quando era sindaco Giuseppe Scopelliti – tre panetti di tritolo confezionati con un nastro adesivo ma privi di innesco – e trovato nell’ottobre 2004 dalla polizia dopo una segnalazione dei servizi segreti, sarebbe stato sistemato al fine di «favorire il consenso politico del sindaco Scopelliti».

E approfondisce la figura del militante di estrema destra, considerato un elemento di spicco nei movimenti locali (anche) per via della militanza nell’organizzazione golpista “Avanguardia nazionale”. (Corriere della Calabria)

Ne parlano anche altri giornali

Lo rivela un'informativa depositata nel processo d'appello 'Ndragheta stragista. Stando a una relazione dell’artificiere Giovanni Sergi, citata nell’informativa, quel giorno a Palazzo San Giorgio «tutte le operazioni (di rimozione, ndr) erano seguite in prima persona dal questore Vincenzo Speranza». (Il Reggino)

Stando a una relazione dell’artificiere Giovanni Sergi, citata nell’informativa, quel giorno a Palazzo San Giorgio “tutte le operazioni (di rimozione, ndr) erano seguite in prima persona dal questore Vincenzo Speranza”. (CityNow)

È stato stretto negli anni '70 sul sangue delle stragi ed era ancora in piedi nel 2004 quando un falso attentato ha lanciato la carriera dell'allora sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti. Una finta bomba che porta la firma dell'allora capo della prima divisione del Sismi, Marco Mancini, e del suo uomo al Sud, Corrado D'Antoni, con la complicità di dirigenti della polizia e l'ombra di uno storico esponente dell'eversione nera (La Repubblica)

Stando a una relazione dell’artificiere Giovanni Sergi, citata nell’informativa, quel giorno a Palazzo San Giorgio «tutte le operazioni (di rimozione, ndr) erano seguite in prima persona dal questore Vincenzo Speranza». (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)

È quanto emerge dagli atti depositati dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nel processo di appello "'Ndrangheta stragista" con tre informative dei servizi segreti firmate da Marco Mancini. (LaC news24)

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