La violenza non ha cultura - la Repubblica

La Repubblica INTERNO

"Bambole di pezza lanciate dentro al gruppo, dall'uno all'altro", "utilizzate a proprio piacimento e per soddisfare le proprie pulsioni, in spregio a ogni forma di rispetto della persona".

Una tecnica precisa: avvicinare in due la vittima con una scusa, un complimento, la richiesta di amicizia su Instagram, creare all'improvviso grande confusione e, facendo con gli altri arrivati tutti assieme un muro umano per nascondere l'azione, a quel punto accerchiare la vittima e metterle le mani addosso

(La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Le foto in palestra sono alternate a quelle in città, a Torino e a Milano, in cui posa quasi come se fosse un consumato modello. Come riporta il sito Primatorino.it, il giovane avrebbe chiesto il contatto Instagram di una delle vittime di piazza del Duomo (ilGiornale.it)

Preferivo non essere indifferente, non volevo tornare a casa sapendo che potevo fare qualcosa e non l'avevo fatta". Parla Chiara, una delle testimoni chiave delle violenze della notte di Capodanno a Milano. (MilanoToday.it)

Siamo così cascate, e mi sono ritrovata per terra, senza riuscire a rialzarmi e sentendomi soffocare, ho iniziato a pensare di morire. Lo scrive il gip Mascarino nell'ordinanza di custodia in carcere per il 18enne fermato due giorni fa nell'inchiesta sulle aggressioni di Capodanno a Milano (leggo.it)

- MILANO, 14 GEN - Deve rimanere in carcere Mahmoud Ibrahim, il 18enne fermato due giorni fa, assieme ad un 21enne torinese, nell'inchiesta milanese sulle aggressioni sessuali in piazza del Duomo nella notte di Capodanno. (Ansa)

Ormai gli inquirenti ne sono quasi certi: le vittime delle violenze sessuali di gruppo in piazza Duomo a Milano, la notte di capodanno, non sarebbero nove, ma di più. Dopo la mezzanotte ai Navigli, la coppia ha deciso di spostarsi in piazza del Duomo per proseguire i festeggiamenti ma, una volta arrivata, ha incrociato il branco. (MilanoToday.it)

La supertestimone delle molestie di Capodanno: “Solo quando ho visto una ragazza che urlava senza maglia e reggiseno ho capito cosa stava succedendo" di Ilaria Carra. (fotogramma). Il racconto di Chiara, 19 anni: "All’inizio ho pensato a una rissa e mi sono messa a girare un video. (La Repubblica)