Facebook contro l'Australia: stop alla condivisione delle notizie

Forbes Italia ESTERI

La nuova legge. La nuova legge australiana, come riporta l’agenzia Reuters, è basata su raccomandazioni della Australian competition and consumer commission (Accc), l’autorità antitrust del Paese.

Tra chi ha espresso perplessità sul News media bargaining code c’è Tim Berners-Lee, uno degli inventori del world wide web.

Le conseguenze per Facebook. Facebook ha spiegato che le notizie rappresentano meno del 4% dei contenuti condivisi

Così Facebook ha motivato la sua rottura con il governo australiano: uno stop alla condivisione di notizie per tutti gli utenti e tutti gli organi di informazione del Paese. (Forbes Italia)

La notizia riportata su altre testate

Facebook e Google si posizionano sui due lati opposti della barricata nella guerra con l'Australia sull'utilizzo delle notizie sulle rispettive piattaforme. Il social di Zuckerberg, tuttavia, ha poi affermato che si trattava di un errore e molte di queste pagine sono tornate online (ilGiornale.it)

Inizia così una bagarre tra il gigante del web e il governo australiano che riguarda tutti. Ma se Zuckerberg cedesse agli Australiani, aprirebbe la pista alle richieste di Statunitensi, Canadesi ed Europei, insomma tutti i Paesi del globo (LettoQuotidiano)

Le strade di Facebook e Google si dividono. Da un lato Google ha annunciato uno storico accordo con i tre principali giornali australiani e con Rupert Murdoch per . (Zazoom Blog)

La battaglia tra il social network e il governo di Canberra per il pagamento dei contenuti editoriali diffusi sul social network e su Google, che nei giorni scorsi sembrava destinata a una pacifica conclusione, è invece degenerata nel finale più inquietante. (Wired Italia)

Facebook contro l’Australia per una legge che è in discussione al Senato sui pagamenti agli editori delle notizie. “Non ci faremo intimidire” ha risposto a muso duro alla rappresaglia del social che potrebbe anche cambiare il mondo ma i BigTech “non possono gestirlo” (Ck12 Giornale)

La reazione del gigante dei social media è stata duramente criticata dalle autorità australiane, che hanno affermato che la mossa dimostra "l'immenso potere di mercato di questi giganti sociali digitali" Anche il Canada si unisce all'Australia nella sua crociata anti-Facebook mentre il paese ha promesso di far pagare al gigante dei social media i contenuti delle notizie. (Sputnik Italia)