No ponte Capo Peloro risponde a Salini, “facciamo chiarezza”
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Il comitato contesta le posizioni dell'ad di Webuild, dalla "soluzione per l'acqua in Sicilia all'utilità della grande opera. E manca il via libera europeo" Il coordinamento No ponte Capo Peloro risponde a Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, e alle sue dichiarazioni alla trasmissione ReStart di Rai 3. E lo accusano di “propaganda e fake news”. Scrive il comitato: “Andiamo per ordine, smentendo passo dopo passo, con un decalogo di controinformazione no ponte, le dichiarazioni di Salini. (Tempo Stretto)
Ne parlano anche altri giornali
'Il ponte si può fare. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Manderò questo mio scritto anche ai giornali, nella speranza che i loro lettori riflettano su quanto sto denunciando pubblicamente, pur senza svelare chissà quale arcano mistero o profondo segreto. le scrivo – tramite Posta Elettronica Certificata – nella speranza che lei, o chi per lei, legga questa mia lettera e prenda tutti i provvedimenti del caso. (BlogSicilia.it)
Il nostro è un paese straordinario che sa affrontare le emergenze ma va in crisi quando deve pianificare ed è su questo fronte che stiamo producendo il massimo sforzo e in tempi limitati. « Ci vuole molta testardaggine per portare a compimento grandi opere come il Ponte sullo Stretto ma il 2025 sarà l’anno di progettualità con iniziative sul territorio . (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)
“Mancanza di studi tecnici sui rischi sismici, erosione costiera e interferenze con le aree Natura 2000“. Nell’interrogazione vengono poi sottolineate “la pericolosità delle autorizzazioni in deroga e la dubbia sostenibilità economica dell’opera, la cui realizzazione, a fasi progressive – evidenziano i 21 europarlamentari – potrebbe comportare dispersione di risorse pubbliche e squilibri territoriali, in contrasto con la strategia europea di continuità territoriale“. (StrettoWeb)
Ventuno europarlamentari italiani di M5S, AVS e PD, guidati da Pasquale Tridico, hanno presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla conformità del progetto alle normative Ue, evidenziando la mancanza di studi tecnici su rischio sismico, erosione costiera e interferenze con le aree protette Natura 2000. (LaC news24)
Tra gli argomenti al centro della discussione si è parlato di tutela della sicurezza pubblica, contrasto alla microcriminalità e rafforzamento della collaborazione tra il Comune e la Questura di Perugia. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)