ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump
Articolo Precedente
Articolo Successivo
ONG Global Witness: Meta blocca i moderatori solo per ingraziarsi Trump Roma, 7 gen. - Il gruppo internazionale per i diritti umani Global Witness denuncia come nociva la decisione di Meta, annunciata dal Ceo Mark Zuckerberg, di rinunciare alle politiche di moderazione sui suoi social. Decisione, spiega la Campaign Lead, Ava Lee, che rappresenta "un evidente tentativo di ingraziarsi l'amministrazione Trump. (Liberoquotidiano.it)
Su altri giornali
Mark Zuckerberg l’ha venduto come un ritorno alla «libertà di espressione», ma in realtà il post pubblicato ieri rappresenta una rivoluzione nella struttura dei social media, dopo dieci anni di fact-checking e moderazione dei contenuti. (ilmessaggero.it)
Ne parliamo con Benedetto Ponti, che insegna Diritto dei … Il dietrofront di Meta sulla libertà di espressione si spiega con l’effetto Trump-Musk ma anche con la fine dell’aggressività dell’amministrazione dem sul controllo della disinformazione e con la necessità di un appoggio politico contro i regolamenti Ue sempre più stringenti. (Il Fatto Quotidiano)
Cosa cambia? Meta eliminerà il programma di fact checking indipendente, sostituendol… Sulla scia di Elon Musk e con il beneplacito di Donald Trump, Mark Zuckerberg riposiziona Meta Platforms nel dibattito globale sulla libertà di espressione. (L'HuffPost)
Con la fine della "dittatura del politicamente corretto" dell'era Dem di Biden e la sua cricca, anche Zuckenberg ritrova la voglia e la forza di abbracciare la libertà di pensiero ed espressione, seguendo l'esempio di un X (ex Twitter) che sta sbaragliando la concorrenza. (Il Giornale d'Italia)
Marck Zuckerberg ha infatti annunciato la cessazione negli Usa dei programmi di fact checking sulle sue piattaforme perché “sono stati troppo politicamente di parte e hanno prodotto più sfiducia di quanta ne abbiano creata”. (il Giornale)
Per Bruxelles sarà ora difficile imporsi. Il dietrofront di Meta sulla libertà di espressione si spiega con l’effetto Trump-Musk ma anche con la fine dell’aggressività dell’amministrazione dem sul controllo della disinformazione e con la necessità di un appoggio politico contro i regolamenti Ue sempre più stringenti. (Il Fatto Quotidiano)