La rivoluzione del ministro Koizumi: due settimane a casa in congedo di paternità

la Repubblica ESTERI

Ha optato per un rischio calcolato: due settimane (con il cellulare sempre sott’occhio) che non faranno indignare troppo i malati di lavoro, ma gli permetteranno di rispettare la promessa e salvaguardare la sua immagine di innovatore.

– Appena due settimane lontano dall’ufficio.

Ma in Giappone, dove per gli uomini il lavoro è primo, secondo e terzo comandamento, in cui di stakanovismo si muore, quelle due settimane assomigliano a una rivoluzione. (la Repubblica)

Su altri giornali

“L’obiettivo è facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia e rafforzare il ruolo del padre. L’Italia, come gli altri Stati membri, si sta adeguando per recepire appieno nelle proprie leggi la direttiva. (Corriere Quotidiano)

«C’è una nuova crescita dell’abbandono del lavoro dopo la nascita del primo figlio», dice Puglisi, «dobbiamo frenare questo andamento. Lo dice la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi che annuncia l’insediamento di un gruppo di lavoro sulla questione già nei prossimi giorni. (Lettera43)

Scopri di più (Gooruf)

Le nuove norme, se si troveranno le risorse necessarie, dato che il costo dovrebbe essere significativo, potrebbero essere inserite nella prossima legge di Bilancio. Al momento il congedo obbligatorio è di 5 mesi per la donna e dal 2020 di 7 giorni per il padre. (Il Gazzettino)

Attualmente sono previsti 5 mesi obbligatori per la madre mentre da qualche anno è stato introdotto il congedo obbligatorio per il padre che nel 2020, con la Legge di Bilancio, è salito da 5 a 7 giorni, più un giorno facoltativo che però può essere preso solo in sostituzione della madre. (TeleIschia)

Allo studio del Governo c’è la possibilità di estendere il congedo obbligatorio per la nascita e l’adozione di un figlio dai cinque ai sei mesi, prevedendo che il papà ne utilizzi il 20%, potendo trascorrere a casa un mese. (Il Riformista)