Trieste, in piazza più di 150 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura Fvg

Il Piccolo INTERNO

Foto di Massimo Silvano. TRIESTE Più di 150 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura sono di nuovo scesi in piazza oggi, martedì 23 febbraio, a Trieste.

Diverse le istanze presentate:. Agli assessorati competenti chiede pertanto la tempestiva erogazione dei ristori stanziati e che venga inoltre confermata l’intenzione di assegnare i fondi per le ripartenze sulla base di un’effettiva e certificata ricaduta occupazionale per tutti i professionisti del settore

Da allora, come si legge nel comunicato dell'Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori delloSpettacolo e Cultura Fvg - salvo la brevissima parentesi estiva, centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore (oltre settemila occupati solo in Friuli Venezia Giulia — dati Inps 2019) stanno vivendo una condizione di profonda precarietà, disoccupazione e assenza totale di prospettive, sopravvivendo a stento con l’elargizione di insufficienti misure tampone: quattromilaottocento euro complessivi ai più fortunati, mentre molti altri rimangono tuttora a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia che non ha tuttavia sciolto i nodi legati al respingimento di legittime richieste, vista anche la non uniformità delletroppe e diverse posizioni lavorative presenti nel settore". (Il Piccolo)

Ne parlano anche altri giornali

A Milano un gruppo di studenti appartenenti a diverse scuole e un gruppo di lavoratori dello spettacolo hanno occupato gli spazi dell’ ex cinema Arti in via Mascagni. Questa giornata di mobilitazione unisce i due mondi per chiedere la riapertura. (Il Fatto Quotidiano)

Ma c'è anche il pubblico in piazza che non vede l'ora di tornare in platea. Un minuto di silenzio, lo stesso silenzio che si è sentito per un anno nelle platee di tutti i cinema o i teatri. (Primocanale)

Chiedono che l'apertura dei teatri, chiusi da un anno a causa della pandemia da Covid, avvenga in piena sicurezza per tutti i lavoratori. (Rai News)

Anche il Teatro San Carlo di Napoli ha aderito all'iniziativa: oltre alle luci accese, all'esterno anche una violinista ha suonato una melodia per sensibilizzare i pochi presenti in strada per il coprifuoco sulla situazione dei teatri italiani. (Fanpage.it)

«Vogliamo che si investa fino al 5 per cento di Pil sull’istruzione, che sia tutelato veramente il diritto allo studio, che si attivi un piano nazionale di edilizia scolastica, che si renda l’istruzione, compresa l’università e l’accademia, realmente gratuita e accessibile a tutte e tutti, che si elimini il precariato dei docenti e le classi pollaio aumentando gli spazi e riducendo gli studenti per classe». (Corriere della Sera)

Sarebbe bello immaginare che una volta superata la pandemia istituzioni e cittadinanza riconoscessero pienamente il ruolo sociale del teatro» Un concerto di Vivaldi in programma, 5 musiciste internazionali, una veneziana addetta alle pulizie del teatro (e appassionata di rock inglese) che non può che esclamare "Ancora con 'sto Vivaldi!". (VeneziaToday)