Morte David Rossi, il mistero della mail in cui annuncia il suicidio: “Creata dopo la sua morte”

Il Riformista INTERNO

La prova è la mail inviata il 4 marzo da Rossi all’amministratore delegato dell’istituto di credito Fabrizio Viola in cui annuncia il suicidio, due giorni prima della morte.

A renderlo noto è stato Pierantonio Zanettin, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul decesso dell’ex responsabile della comunicazione di Mps

In pratica il messaggio sarebbe stato creato dopo il decesso dell’ex responsabile della comunicazione di Mps. (Il Riformista)

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Le e-mail trasmesse al dottor Viola da Rossi si inseriscono in un contesto di mail reciproche alle quali Viola risponde sia prima che dopo "C’è una perizia in corso – aggiunge sul tema Zanettin –, è stato di recente aggiunto un quesito relativo alla telefonata ricevuta dal cellulare di Rossi dopo la sua morte da parte di Daniela Santanché". (LA NAZIONE)

Sono presenti due versioni di questa mail, «ma entrambe hanno data di creazione il 7 marzo 2013» alle ore 11,41. Di certo non ce ne sono state dopo le 10,13 quando sarebbe arrivata la mail che minacciava il suicidio. (L'Espresso)

Intanto emerge che l'email in cui Rossi annunciava il suo suicidio sarebbe stata «creata dopo la sua morte» «Ho sempre ritenuto - spiega Zanettin - che la commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi avesse la necessità di avvalersi anche di magistrati, per svolgere al meglio il proprio compito. (ilgazzettino.it)

Si arricchisce di nuove dettagli l’inchiesta relativa alla morte di David Rossi, l’ex capo comunicazione di Monte dei Paschi di Siena deceduto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. (Open)

Ascoltato dai magistrati Viola dice a verbale di non ricordare un simile messaggio, riconoscendo invece "tutte le altre mail scambiate con lui quel giorno" Secondo la polizia postale la mail incriminata, apparentemente inviata il 4 marzo 2013, è stata invece creata il 7 marzo. (Giornale di Sicilia)

Nastasi, secondo la testimonianza del colonnello Pasquale Aglieco, l’ex comandante provinciale di Siena, avrebbe sostanzialmente inquinato la scena del crimine «Ho sempre ritenuto che la commissione avesse la necessità di avvalersi anche di magistrati, per svolgere al meglio il proprio compito. (Il Riformista)