Gassman, mattatore stanco inarrivabile in scena e autoironico nella vita

Con Vittorio Gassman un grande amore antonio monda antonio monda. Tragico e comico. Quanto al Mattatore: la trasmissione fu incoraggiata dalla rivelazione, l’anno prima, di un nuovo Gassman tutto da ridere.

Al giovane che volesse farsi un’idea su chi è stato Vittorio Gassman direi di iniziare dalla prima puntata della serie tv Il Mattatore, recentemente riproposta da Rai5.

Lì il Gassman re del teatro classico si prepara a lasciare spazio al protagonista cinematografico di un trentennio di commedie realistiche e talvolta sconsolate. (La Stampa)

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E anche la quintessenza del “cialtrone” di Gassman: «A Robe’, che te frega delle tristezze. Dopo due film con Dino Risi (Il mattatore e Una vita difficile, ma in un cammeo nel ruolo di se stesso), il capolavoro assoluto. (Rolling Stone Italia)

Vittorio Gassman non era di origine romana ma la Capitale è stata la sua culla di formazione. Il “primo” Vittorio Gassman era un bravissimo attore in teatro, considerato però mediocre al cinema. (Artribune)

Il Mattatore (1960) Nel film diretto da Dino Risi che riprende l’omonimo show televisivo di enorme successo, Vittorio Gassman muta pelle di continuo calandosi in una serie di personaggi truffaldini. Prima Vittorio Gassman cerca di attraversare la strada sulle strisce lanciando invettive agli automobilisti maleducati che attentano alla sua vita. (Ruoteclassiche)

News Cinema. Federico Gironi ricorda Vittorio Gassman, a lungo - e forse ancora adesso - il suo attore italiano preferito nel ventesimo anniversario della sua morte. Vittorio Gassman, a casa mia, è sempre stato un mito. (ComingSoon.it)

E' stato un gigante solo e forse proprio questo enorme vuoto che lasciava ogni volta che usciva di scena lo rapiva e terrorizzava insieme. Gassman sembrava un dio greco, l'incarnazione del teatro, svettava in un'Italia ancora piegata sotto le conseguenze della guerra persa. (Ansa)

Con la commedia all’italiana da cui fu lanciato dal grande Monicelli nei “Soliti ignoti” invece il cattivo a volte vince nella società del boom,«In Nome del popolo italiano» come recita il titolo di un cult di Dino Risi che fu uno dei suoi registi complici e davvero amici. (Corriere della Sera)