Nettuno come non lo si vedeva da più di trent’anni. La foto del telescopio James Webb è “eterea”

Il telescopio spaziale James Webb (JWST) ne ha fatta un’altra delle sue: ha catturato un’immagine di Nettuno in cui, più che il pianeta, a essere protagonista sono i suoi anelli. Non si vedevano così da oltre 30 anni, quando a fotografarli fu la sonda Voyager 2. Gli anelli di Nettuno Il sistema di anelli di Nettuno fu scoperto nel 1968 grazie alle osservazioni di Edward Guinan dal Mount John Observatory in Nuova Zelanda, ma la conferma visiva della loro presenza la diede la sonda Voyager 2 nel 1989. (DDay.it)

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L’immagine catturata, la più nitida mai ottenuta, mostra chiaramente il pianeta e la caratteristica atmosfera che lo avvolge, con temperature fino a -200°C. Gigante di ghiaccio. (Open)

È l'immagine in alta definizione realizzata dal nuovo telescopio spaziale James Webb. Una immagine che è stata definita sensazionale perché la più nitida (L'HuffPost)

Foto Nasa La cosa più sorprendente nella nuova immagine di Webb è la visione nitida degli anelli del pianeta, alcuni dei quali non venivano rilevati dai tempi di Voyager 2, il primo veicolo spaziale della Nasa ad osservare Nettuno durante il suo sorvolo nel 1989. (ilmessaggero.it)

Una visione così nitida di Nettuno e dei suoi anelli gassosi non si era mai registrata finora: solo disegni e ricostruzioni grafiche avevano provato a definire i contorni del pianeta più esterno della nostra galassia. (greenMe.it)

Il sofisticato dispositivo delle agenzie spaziali americana ed europea ha immortalato il gelido oggetto celeste in una insolita tonalità bianca (di solito appare blu) e con una nitidezza tale che si possono notare gli anelli. (Libero Tecnologia)

Il telescopio spaziale James Webb ci mostra le sue capacità osservative volgendo lo sguardo verso il nostro cortile cosmico. Il 22 luglio scorso ha immortalato il più remoto dei pianeti del Sistema solare, Nettuno, regalandoci la visione più nitida degli anelli di questo peculiare pianeta dai tempi della sonda Voyager 2 della Nasa, e di sette delle sue quattordici lune (Media Inaf)