Tirreno-Adriatico 2025, Filippo Ganna deluso: “Ho attaccato troppo presto e ho buttato via il lavoro dei miei compagni, mi scuso”
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Filippo Ganna non nasconde la delusione al termine della terza frazione della Tirreno-Adriatico 2025. Dopo il successo nella cronometro inaugurale, il verbanese della Ineos Grenadiers ha cercato di ripetere l'exploit di due giorni fa con un attacco in solitaria a poco più di tre chilometri dalla conclusione ma senza riuscire a portare a termine l'impresa. Partito approfittando di un rallentamento del gruppo dopo lo scollinamento del GPM del Valico di Colfiorito, il classe 1996 è riuscito a guadagnare un margine di qualche decina di metri prima che alle sue spalle gli avversari si organizzassero per l'inseguimento, ricucendo lentamente ma inesorabilmente il gap prima del ricongiungimento proprio alle porte dell'ultimo chilometro. (SpazioCiclismo)
Ne parlano anche altri media
Nella giornata più lunga della Terreno-Adriatico Filippo Ganna ha conservato la maglia azzurra da leader. Sotto la pioggia, dopo quasi sei ore e mezza di gara, ha trionfato in uno sprint ristre… (La Stampa)
Nella terza tappa, il faentino ha vinto il gpm decisivo davanti a Carapaz e ora guida la speciale classifica con 20 punti davanti a Bais (11) e il compagno Conforti (10). (Corriere Romagna)
– La Tirreno Adriatico Crédit Agricole parla nuovamente italiano grazie ad Andrea Vendrame, terzo vincitore azzurro su tre tappe disputate, questa volta sul traguardo di Colfiorito . Al termine di una frazione lunga, e resa ancor più complicata dal maltempo, il veneto della Decathlon Ag2r La Mondiale ha fatto valere il suo spunto veloce imponendosi in una volata a ranghi ristretti resistendo al ritorno negli ultimi metri di Thomas Pidcock. (Agenzia askanews)

Una compagnia che se le dà di santa ragione sulla salita finale e sul successivo tratto in falsopiano che conduce all'arrivo, chiuso da una volata regolata da Andrea Vendrame, il protagonista che non ti aspetti capace di beffare tutti i big della classifica generale, oltre a continuare a far parlare ancora italiano la Corsa dei Due Mari. (Quotidiano Sportivo)
Si nota subito che il cambio di ritmo del veneto è di quelli che lascia il segno. Le montagne fra l’Umbria e le Marche sono sepolte dalle nubi, allo stesso modo in cui il fronte del gruppetto che si lancia verso la volata sembra omogeneo, scuro e fradicio. (Bici.PRO)
"È stata una tappa molto dura a causa delle condizioni meteo. Avevo segnato questa tappa tra i miei obiettivi, ma non ero sicuro che fosse davvero adatta a me. (Sport Mediaset)