Dall’Extra omnes all’Habemus Papam, il latino protagonista nell'elezione del Papa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Fabio Colagrande – Città del Vaticano Se nelle Congregazioni generali dei cardinali, a cui è affidato il governo durante la “Sede Apostolica vacante”, è previsto un servizio di traduzione simultaneo, nella Cappella Sistina - dall’Extra omnes, all’Habemus papam - torna protagonista la lingua latina come idioma ufficiale della Chiesa cattolica. Nel Palazzo Apostolico, tutto il cerimoniale dell’ingresso al Conclave, con i cardinali elettori che si muovono in processione dalla Cappella Paolina al Sacellum Sixtinum, al canto delle Litanie dei Santi, seguito dal Veni Creator Spiritus, fino alla formula del giuramento sul Vangelo di ciascun porporato, e poi all’invito ai non autorizzati ad abbandonare il luogo che sarà “chiuso a chiave”, è scandito da formule latine stabilite dall’Ordo rituum conclavis. (Vatican News)
Ne parlano anche altri giornali
Robert Francis Prevost è il nuovo Papa e ha scelto il nome di Leone XIV. Leone XIV ha ringraziato Papa Francesco nel suo discorso, i cardinali per averlo scelto “per camminare insieme a voi cercando sempre la pace, la giustizia”. (Wired)
«Parolin, Parolin, Parolin». Sempre al fianco di Bergoglio, il cardinale veneto era tra i favoriti per l'elezione, sia per gran parte del pubblico che per la stampa. (Il Messaggero)
Si è letto che sarebbe l'uomo di Trump, che Trump avrebbe pagato 14 milioni di dollari per farlo eleggere: ammesso e non concesso che un simile retroscena corrisponda alla realtà, questo papamercato testimonia solo di una pratica corruttiva tra le mura di Pietro, ovvero così fan tutti, chissà quanto avranno donato altri per i pronosticati Zuppi e Parolin (il quale era davvero in predicato di Soglio fino all'ultimo, segato dalla contrarietà dei realisti). (Il Giornale d'Italia)
Ci si chiede da dove esca questo carneade divenuto Papa Leone XIV, quasi una evocazione o una conferma sulla missione sociale della Chiesa, insomma un segno di totale continuità con Francesco che lo fece cardinale dandogli il compito di gestire i vescovi, di controllarli; che è come dire quanto hanno pesato in particolare gli Stati Uniti, Paese d'origine, sulla elezione: difficile se non impossibile dirlo allo stato, questo pare un pontefice di compromesso, relativamente sconosciuto, come se le fazioni interne non fossero riuscite a mettersi d'accordo. (Il Giornale d'Italia)
Il bar centrale del paese si è affollato nell'attesa dell'annuncio ufficiale su chi sia il nuovo Papa. Schiavon, il paese del cardinale Pietro Parolin, si è animato alle 18.08 quando è arrivata la fumata bianca. (Il Messaggero)
Il porporato ha detto di non sperare nell'elezione al Soglio Pontificio, come invece facevano altri, e ha affermato ironicamente che avrebbe preferito veder vincere il tricolore al Bologna: "Io non ci speravo, prima lo scudetto del Bologna". (Il Giornale d'Italia)