Covid, a Bruxelles esplode la rabbia: 35mila in piazza contro le restrizioni

Il Giorno ESTERI

Il Paese sta affrontando livelli di ospedalizzazione di pazienti Covid che non registrava da maggio (più di 2.000 pazienti, di cui oltre il 25% in terapia intensiva)

Scontri durissimi, infatti, sono scoppiati durante una manifestazione contro le nuove misure anti-Covid.

Secondo la polizia, decine di migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione.

Circa 35mila manifestanti, secondo la polizia, hanno preso parte alla marcia contro le nuove misure anti-Covid annunciate dal governo mercoledì. (Il Giorno)

Su altri giornali

La polizia ha affermato che 35mila persone hanno marciato dalla stazione di Bruxelles nord contro le nuove misure anti-Covid annunciate mercoledì dal governo belga. Gli scontri sono avvenuti nei pressi di Palazzo Berlaymont, che ospita la sede della Commissione europea. (Metropolitan Magazine )

Intanto anche la Francia, dove secondo il governo la quinta ondata «procede alla velocità della luce» (200 contagi per 100mila abitanti), pensa al green pass sulle piste da sci. Vietato uscire di casa, tranne che per le attività essenziali (lavoro, scuola e una passeggiata) e rischio di multe da 1450 euro. (il Giornale)

(LaPresse) – “Le manifestazioni pacifiche sono un diritto fondamentale in tutti i paesi democratici. Così la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, ha commentato le manifestazioni violente che si sono verificate in diversi Stati europei (LaPresse)

Ma certe violenze nei confronti della polizia sono inaccettabili, perché loro sono là per garantire la nostra sicurezza” (Il Fatto Quotidiano)

Anche nei Paesi Bassi si protesta da giorni dopo la nuova stretta decisa dal Governo per arginare i contagi: nel corso del week end sonos tate fermate una cinquantina di persone scese in piazza per chiedere un ritorno alla normalità. (tvsvizzera.it)

C’è il diritto di manifestare ma se una manifestazione termina con un’ondata di violenza allora è inaccettabile, soprattutto se è orientata verso la polizia”. “Siamo sempre stati chiari che le manifestazioni pacifiche sono un diritto fondamentale, ma in situazioni di emergenza di sanità pubblica questi diritti possono essere ristretti. (Ticinonews.ch)