Caso Pedri, la consigliera provinciale Coppola e Fenalt: “La sentenza conferma il clima di disagio”

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l'Adige INTERNO

TRENTO. L'assoluzione con formula piena dell'ex primario Saverio Tateo e della sua vice Liliana Mereu sposta l'attenzione sul ruolo dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari. A poche ore dalla sentenza, sono intervenuti sia la Fenalt, che nel processo si era costituita parte civile, sia la consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra Lucia Coppola. In una nota del segretario Maurizio Valentinotti, il sindacato ha fatto sapere di attendere le motivazioni con le quali il giudice Marco Tamburrino ha stabilito che "il fatto non sussiste". (l'Adige)

Su altre fonti

L’ex primario di Ginecologia del Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e la sua vice Liliana Mereu escono assolti con formula piena. Per il giudice dell’udienza preliminare Marco Tamburrino — i due imputati avevano scelto il rito abbreviato — non vi furono maltrattamenti nei confronti del personale sanitario nel reparto dove lavorava anche Sara Pedri, la dottor… (La Repubblica)

Mi fa senso sapere che il giudice abbia deciso che “il fatto non sussiste”». Un altro sfregio. (La Stampa)

Rabbia, delusione, voglia di non arrendersi nonostante un risultato che non dà ragione a quanto in questi anni lei e la sua famiglia, quella di Sara Pedri, hanno sostenuto e cioè che è stato in quell’ospedale di Trento che la sorella ha perso la voglia di vivere. (Corriere Romagna)

"La ginecologa non fu maltrattata". Assolti l’ex primario e la sua vice

Emanuela Pedri tutti i giorni si sveglia e bacia sua sorella Sara sul… L’assoluzione è un vizio di forma, l’avvocato ci aveva avvertiti. (La Repubblica)

«Il risultato del procedimento non stupisce, perché manca una legge che disciplini in modo chiaro il reato di mobbing. Penso che il risultato di oggi sia frutto solo della mancanza di strumenti legali per poter dire che si parla di mobbing». (Corriere del Trentino)

Con formula piena: Saverio Tateo, ex primario di Sara all’ospedale di Trento tra il novembre 2020 e il marzo 2021, e la sua vice Liliana Mereu, sono usciti, ieri alle 14.44, del tutto scagionati dal palazzo di giustizia del capoluogo dolomitico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)