Caso Orlandi, la confessione dell’amica Sabrina Calitti: “Emanuela mi disse che aveva un appuntamento”. Come mai aveva fretta? E con chi doveva incontrarsi? Ecco cosa è accaduto alla scuola di musica

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“Io devo andare via perché ho un appuntamento”. Una battuta tra adolescenti, un appuntamento misterioso e un marciapiede qualsiasi di Roma. È da qui che sparisce Emanuela Orlandi. Il 22 giugno 1983. Oggi, più di quarant’anni dopo, Sabrina Calitti, coetanea e compagna di canto corale alla scuola Tommaso Ludovico da Victoria, è stata finalmente ascoltata dalla Commissione bicamerale che indaga sui caso Orlandi-Gregori. (Mowmag.com)

La notizia riportata su altre testate

Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: «In Vaticano sono allergici alla parola scomparsi. (Leggo.it)

Questo è stato il caso Orlandi-Gregori secondo il generale dei Carabinieri, ex capitano del reparto di via in Selci di Roma, Mauro Obinu, che lo ha ammesso con grande schiettezza oggi, davanti alla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi. (la Repubblica)

È l'ipotesi avanzata dal generale Mauro Obinu, all'epoca dei fatti capitano del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma che, come ha ricordato lui stesso, aveva «competenza per i sequestri di persona e i grandi reati contro il patrimonio come le estorsioni». (ilgazzettino.it)

Emanuela Orlandi, il generale Obinu in commissione: "Una bruttissima cosa di natura sessuale, c'entra la tratta delle bianche"

"Dopo qualche mese" furono associate le due scomparse, quella di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori, "i motivi erano la giovane età, poi c'era una foto in casa Gregori che ritraeva Mirella ed Emanuela vicine in una udienza papale e poi perché il sentore iniziale degli investigatori era quello della cosiddetta tratta delle bianche". (Espansione Tv)

La scomparsa di Emanuela diventa un caso, vengono coinvolti il Vaticano, lo Stato italiano, il terrorismo internazionale, i servizi segreti, la banda della Magliana. (Rai.it)

Obinu, all’epoca dei fatti era a capo del reparto operativo dei Carabinieri di Roma che, come ha ricordato lui stesso, aveva “competenza per i sequestri di persona e i grandi reati contro il patrimonio come le estorsioni”. (Il Fatto Quotidiano)