L’intervento/2. Cecilia Sala torna a casa. Altro che dottrina Trump: vince la “Dottrina Meloni”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’aereo dei Servizi torna a Ciampino in silenzio, annunciato da un discreto e risoluto comunicato di Palazzo Chigi. Cecilia Sala è libera, l’Italia porta a casa un risultato diplomatico importante, ma soprattutto afferma un nuovo stile delle relazioni internazionali: fermezza, pochi fronzoli, nessuna concessione alla tendenza liberal di accontentare tutti e finire nelle sabbie mobili delle “barbe finte” e dei faccendieri prezzolati. (Secolo d'Italia)
Su altri media
Il sindaco di Massa invece commenta la vicenda con un post davvero imbarazzante che accosta la vicenda di Cecilia a quella dei due maro’ detenuti in India rinfacciando alla giornalista dei vecchi tweet sul tema”. (La Voce Apuana)
Tra i molteplici e variegati punti di vista e le differenti ricostruzioni circolate sugli organi di stampa in queste ultime ore, ce n’è una in particolare che ha veramente del grottesco, che lascerebbe allibito qualunque osservatore dotato di un minimo di buonsenso e di razionalità. (Nicola Porro)
La liberazione di Cecilia Sala da una prigione iraniana dove era stata rinchiusa senza alcun apparente fondato motivo - se si esclude il fatto che un ingegnere della stessa nazionalità del sequestrante (forse una spia e con documenti scottanti al seguito) era stato tratto in arresto in Italia tre giorni prima - è stato un fatto straordinario, una nobile vittoria italiana, ma non solo, per alcuni motivi che sarà meglio ricordare. (ROMA on line)
L'ipotesi però più probabile, sin da subito, è quella di una ritorsione dopo l'arresto dell'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, informatico 38enne bloccato il 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa dalla Digos su richiesta degli Stati Uniti che ne vogliono l'estradizione. (la Repubblica)
Si diceva che sono gli israeliani che stanno distruggendo i depositi di armi di Assad, ma un deposito di armi la cui esplosione si avverte a 800 kilometri di distanza non sta né in cielo né in terra. (Il Giornale d'Italia)
Adesso, però, è tempo di ripartire. Le rose bianche e i tulipani azzurri, che gli amici più stretti hanno regalato a Cecilia Sala il giorno dopo la liberazione a Teheran e il suo ritorno in Italia, splendono ancora nel salotto della sua casa all’ultimo piano del Celio. (Corriere della Sera)