L'Occidente teme Mosca. "Ora la crisi dei migranti, a gennaio guerra a Kiev"

il Giornale ESTERI

Da Mosca negano tutto, parlano di «isteria montata ad arte negli Stati Uniti da chi manda oltreoceano le proprie armate e critica movimenti insoliti nel nostro stesso territorio».

In altre parole, chiede nuove norme europee in tema di immigrazione e batte cassa per costruire muri a Oriente

In questo quadro teso, ieri il nostro premier Mario Draghi, una delle voci oggi più autorevoli in Europa, ha telefonato a Putin (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Nella zona di confine tra Bielorussia e Polonia si sta scrivendo una pagina davvero buia. Questa considerazione deve condizionare la comunità internazionale e l’Unione Europea e impone un decisissimo cambio di passo. (L'HuffPost)

Belarus denies the charge. (Andrey Pokumeiko/BelTA via AP) A migrant woman carry her child to a Belarusian doctor near a logistics center at the checkpoint "Kuznitsa" at the Belarus-Poland border near Grodno, Belarus, Wednesday, Nov. (Domani)

Ad Euronewes, la c**ommissaria europea agli affari interniYlva Johansson** ha detto che la Polonia dovrebbe permettere alle agenzie umanitarie l'accesso alla frontiera Ma siamo stati molto, molto chiari negli ultimi giorni nel dire cosa faremo riguardo all'assistenza ai migranti e al nostro possibile contributo alla soluzione di questa crisi creata artificialmente". (euronews Italiano)

Interviene anche Human Rights watch. Sulla crisi interviene anche Human rights watch che ne ha per Minsk ma non risparmia critiche neppure nei confronti della Polonia. Tutto ciò che il linguaggio migratorio internazionale chiama fattore di attrazione è tutto attivo e sostenuto dall'Unione Europea. (euronews Italiano)

La partita, assai sporca, portata avanti da un regime autoritario, periodicamente spalleggiato dalla Russia di Putin, che non può certamente essere riconosciuto come un interlocutore - cosa purtroppo in parte già accaduta - dalla comunità internazionale. (Il Manifesto)

Usare le parole giuste per descrivere ciò che accade, non è solo esercizio linguistico ma atto politico, assunzione di responsabilità. Al confine tra la Polonia e la Bielorussia si contano circa 4mila migranti bloccati alla frontiera e 12 vittime. (Il Riformista)