Banco Bpm accusa UniCredit di killer acquisition

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ECONOMIA

Nel complicato scenario del risiko bancario italiano, Banco Bpm ha presentato un esposto all'Antitrust contro l'offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da UniCredit, definendola una "killer acquisition". Secondo l'accusa, l'operazione, annunciata lo scorso ottobre, avrebbe come obiettivo principale l'eliminazione di un concorrente strategico, limitandone le attività in un momento di particolare dinamismo per il mercato del credito.

Il CEO di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha dichiarato che l'offerta di UniCredit, valutata 6,657 euro per azione, rappresenta una minaccia per la concorrenza, poiché mira a consolidare il duopolio con Intesa Sanpaolo, indebolendo ulteriormente la competitività del settore. Castagna ha inoltre sottolineato come l'operazione sia finalizzata a bloccare l'espansione di Banco Bpm, che recentemente ha acquisito il 5% di Mps e lanciato un'opa su Anima.

L'esposto presentato all'Antitrust segue una precedente segnalazione alla Consob, in cui Banco Bpm aveva già espresso preoccupazioni riguardo all'offerta di UniCredit. La banca guidata da Andrea Orcel, infatti, punta a diventare la terza banca europea per dimensioni, sfruttando l'acquisizione di Banco Bpm per rafforzare la propria posizione sul mercato.

La vicenda ha suscitato un acceso dibattito nel settore bancario, con numerosi esperti che si interrogano sulle possibili implicazioni di una tale operazione per la concorrenza e la stabilità del mercato.