Piercamillo Davigo "querela Francesco Greco". Battaglia campale su Amara e loggia Ungheria: tam tam impazzito dalla Procura

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Greco e Davigo, su questa questione, danno una propria versione di ciò che è accaduto intorno a quei verbali.

E alla fine ecco che spunta la querela di Davigo a Greco può rappresentare la rottura definitiva di ciò che fu Mani Pulite

Il procuratore ha parlato per la prima volta dei verbali di Piero Amara, ex legale esterno dell'Eni, consegnati dal suo sostituto Paolo Storari a Davigo, allora consigliere del Csm. (LiberoQuotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Storari, pensando che l’indagine non proseguisse, consegna i verbali secretati all’allora consigliere del Csm Davigo. Inoltre, trattandosi di stampe di file word, potevano essere usciti solo dai nostri uffici, tant’ è che, ipotizzando un hackeraggio, disposi accertamenti tecnici che non vennero eseguiti (Il Fatto Quotidiano)

Per rivendicare la propria correttezza Greco tira siluri a ripetizione contro l'ex collega Piercamillo Davigo, che per anni ha combattuto insieme a lui l'assalto a Tangentopoli. Ma tanto tra due mesi Greco va in pensione, e a ricostruire l'ufficio giudiziario più importante d'Italia sarà il suo successore (ilGiornale.it)

E proprio per tale motivo si sarebbe rivolto a Davigo, senza seguire le vie formali, per tutelarsi. Una palese presa di posizione alla quale Greco pure rispose, non nascondendo la sua amarezza e puntando il dito contro Storari, pure senza nominarlo (Il Dubbio)

Le ‘bombe’ sganciate contro Piercamillo Davigo, ex consigliere del Csm, starebbero spingendo infatti l’ex membro del pool a querelare Greco, almeno secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, giornale che vede Davigo tra le proprie firme. (Il Riformista)

La slavina fa il suo percorso silenzioso, e quando emerge, in Procura è valanga: Greco finisce sulla graticola e Storari al consiglio di disciplina. Alla fine poi al Csm Storari ha raccontato che non c’era nessuna inerzia investigativa, ma che si era consultato con Davigo perché era preoccupato, e quindi non è stato punito. (Corriere della Sera)