Nada Cella, il fratello di Annalucia Cecere al processo: «Mia sorella può averla uccisa. Se la contraddici diventa di una cattiveria impressionante»

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Lo scorso febbraio è cominciato a Genova il processo per l’omicidio della donna di ventiquattro anni uccisa il 6 maggio 1996, nello studio del commercialista per il quale lavorava nel centro di Chiavari. Gli imputati sono Annalucia Cecere, accusata di aver ucciso la ragazza, il commercialista Marco Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, che avrebbero mentito agli inquirenti. Il caso è stato riaperto a 28 anni dal delitto grazie al lavoro della criminologa Antonella Delfino Pesce, consulente della famiglia Cella. (Vanity Fair Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Nella ricostruzione di un omicidio in un’aula di giustizia, occorre soffermarsi anche sul vissuto di imputati e parti lese. E l’ul… (la Repubblica)
Se i soggetti presenti in questi video o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà fare richiesta di rimozione inviando una mail a: [email protected] . Provvederemo alla cancellazione del video nel minor tempo possibile. (Libero)
In Corte d’Assise, Maurizio Cecere e l’ex fidanzato descrivono l’imputata come irascibile e pericolosa. Un bottone collega la donna al delitto del 1996. (POP - Il Giornale Popolare)

Le rivelazioni choc del fratello di Annalucia Cecere A margine del dibattimento in aula tenutosi martedì 15 aprile Maurizio Cecere, fratello minore dell’imputata Annalucia, ha fatto rivelazioni importanti ai giornalisti. (Virgilio)
Cecere è accusata per la morte di Nada Cella, la segretaria di 25 anni uccisa il 6 maggio del 1996 nello studio del commercialista per il quale lavorava nel centro di Chiavari. Se Nada quel giorno le ha risposto male magari ha cominciato a colpirla». (Corriere della Sera)
"Stiamo cercando di mettere insieme i pezzi di questo puzzle infinito, tanti piccoli pezzi attraverso i quali speriamo si possa comporre un quadro che alla fine speriamo sia completo tanto da far emergere la verità, quella che noi crediamo sia la verità". (Primocanale)