Invito al boicottaggio e fischi all’inno americano: l’indignazione canadese

Invito al boicottaggio e fischi all’inno americano: l’indignazione canadese
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il manifesto ESTERI

La notizia dei dazi imposti da Donald Trump non è stata accolta passivamente dai canadesi. Dopo una prima brevissima reazione di stordimento, il paese ha iniziato a annunciare le proprie contromisure, rispondendo con determinazione ai dazi del 25% imposti sulle importazioni canadesi, che dovrebbero entrare in vigore da oggi. IN SERATA, il primo ministro Justin Trudeau, ancora nel suo ruolo in attesa del nuovo leader che verrà scelto dal suo partito a marzo, parlando ai giornalisti a Ottawa, ha commentato che i canadesi sono confusi sul motivo per cui i loro vicini e amici più stretti stiano scegliendo di colpirli. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ma pronti a rispondere colpo su colpo come ha fatto il Canada, anche perché la strategia del premier Justin Trudeau si è rivelata utile e ha permesso di por… Fare il possibile per scongiurare «un’inutile e stupida guerra commerciale» transatlantica (il copyright è del premier polacco Donald Tusk), che secondo l’Alto Rappresentante Kaja Kallas «finirebbe per far ridere soltanto la Cina». (La Stampa)

«La Cina imporrà le tariffe sui prodotti statunitensi e presenterà reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio in risposta alla mossa unilaterale degli Usa. (ilmessaggero.it)

Il vertice di capi di Stato e di governo dell'Ue nel Palais d'Egmont di Bruxelles - Ansa (Avvenire)

Dazi, gli effetti sull’Italia: “Cibo e meccanica a rischio. Ma esporteremo altrove”

Ieri, però, si sono intravisti spiragli di trattative, visto che il presidente americano ha sospeso temporaneamente le tariffe (che sarebbero entrate in vigore già oggi) al Messico e qualche ora dopo al Canada. (Il Sole 24 ORE)

La decisione nei confronti del Messico è stata motivata dall’accordo raggiunto con il presidente messicano Claudia Sheinbaum, che prevede il dispiegamento immediato di 10.000 soldati messicani lungo il confine settentrionale con l’obiettivo di contrastare il traffico di droga. (l'Automobile - ACI)

– Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano, non si fascia la testa per l’arrivo, probabile, dei dazi di Trump anche all’interno dei nostri confini. E non si sofferma solo sui rischi ma, soprattutto, sugli strumenti che l’Europa ha a disposizione per fermare l’offensiva americana sui mercati. (QUOTIDIANO NAZIONALE)