Guai a contestare Nino Cartabellotta: ecco il nuovo idolo dei compagni da salotto

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Pietro Senaldi 03 febbraio 2025 Si dice che Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, avesse una voglia matta di collaborare anche con questo governo e si sia attivato per incontrarne gli esponenti. Si dice anche che i suoi interlocutori non gli abbiano dato particolare soddisfazione; non per disistima o partigianeria, piuttosto per la difficoltà di capire in che modo l’uomo potesse rendersi utile. (Liberoquotidiano.it)
Su altre testate
Novità clamorose? Nessuna. Pochi giorni fa la nostra redazione Salute, colleghi preparati e attenti, ha pubblicato i risultati di una indagine Federconsumatori sulle liste d’attesa nella sanità. (Corriere della Sera)
Questo e molto altro emerge da un accurato e, purtroppo dagli esiti non sorprendenti, lavoro di monitoraggio effettuato nei 4 ospedali (Vimercate, Desio, Seregno e Carate) e nelle 8 Case di Comunità che fanno capo ad Asst Brianza da «Cittadinanzattiva», movimento dalla parte dei cittadini che si occupa anche, e non solo, di sanità. (Prima Monza)
De Pascale: “Cartabellotta ha fatto solo il suo lavoro di analisi dei dati” Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, esprime solidarietà al presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, a seguito degli attacchi ricevuti dal senatore Franco Zaffini dopo le sue dichiarazioni sui ritardi nei decreti attuativi per il contrasto alle liste d’attesa. (Quotidiano Sanità)

“Non c’è nessuna volontà reale di ridurre le lunghissime liste d’attesa a cui sono costrette le persone", dice a ilfattoquotidiano.it è Guido Quici, presidente della federazione sindacale dei medici Cimo-Fesmed (Il Fatto Quotidiano)
Oltre tre mesi di attesa per una visita gastroenterologica urgente, prescritta dal dottore col codice di priorità «U», quindi da fare entro 72 ore. Nove mesi per una prima visita cardiologica con priorità «D» (Differibile), da eseguire entro 30 giorni. (Corriere della Sera)
«Se un cittadino è costretto a pagare anche fino a 400 euro per fare presso strutture private ed in tempi brevi un esame radiologico, mentre con una normale prenotazione in struttura pubblica potrebbe arrivare ad attendere uno o due anni, c'è qualcosa che non va!Se poi il massimo rappresentante della Sanità della nostra provincia, fugge davanti alle telecamere di una emittente nazionale, per sottrarsi a domande relative ad argomenti tipo le liste di attesa, cosa percepiscono i cittadini? – commentano con una nota condivisa i consiglieri comunali M5S Andria Doriana Faraone e Pietro Di Pilato,. (AndriaViva)