Serve una tassa “di solidarietà” per finanziare la ripresa. Lo dice il Fondo monetario internazionale

L'agone ECONOMIA

Il Fondo prevede infatti che il dato resti in rosso per il 5,6% nel 2021, il 2,5% nel 2022 e lo 0,9% nel 2024.

Si avrà invece un avanzo dello 0,6% nel 2024 e dello 0,7% nel 2025 e nel 2026

I conti italiani torneranno a registrare un avanzo primario, al netto cioè delle spese per gli interessi sul debito, soltanto nel 2024.

I vaccini sono “il miglior investimento possibile”, in grado di ripagarsi da soli. (L'agone)

Su altre testate

Gaspar ha parlato di una tassa temporanea, di vera emergenza, paragonandola all’imposta di solidarietà della Germania dopo la riunificazione. Secondo Mara Palacino (Pirola, Pennuto, Zei & Associati), in Italia un’iniziativa simile potrebbe essere assunta solo con il coordinamento dell’Europa. (We Wealth)

È la strada ribadita dal Fondo monetario internazionale all’interno del Fiscal Monitor, diffuso ieri, in cui suggerisce alle autorità politiche di tutto il mondo di considerare” un contributo per la ripresa dal Covid-19, imposto su redditi alti o i grandi patrimoni”. (Wall Street Italia)

L’idea è del Fondo monetario internazionale che nel ‘Fiscal Monitor’ invita “le autorità politiche a considerare un contributo temporaneo per la ripresa dal Covid-19, imposto su redditi alti o grandi patrimoni”. (quoted business)

In questo quadro l'istituto di Washington ribadisce il proprio sostegno alla proposta statunitense al G20 di una "minimum tax" globale sulle multinazionali per evitare una "corsa al ribasso" e che la concorrenza fra i paesi si giochi solo sul fronte delle tasse (RSI.ch Informazione)

Lo chiede il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nell'ambito dell'esame del decreto Sostegni in parlamento. Giorgia Meloni rivendica il posto per Adolfo Urso e chiede un intervento del presidente Sergio Mattarella per dirimere la questione. (Italia Oggi)

Sale il debito pubblico mondiale nel breve periodo. “Il debito pubblico mondiale è salito a quasi il 97% del Pil alla fine del 2020 e dovrebbe mantenersi appena sotto il 100% nel medio termine”. Ci sarà una diminuzione anche del debito pubblico italiano, che comunque resterà sopra il 150% fino al 2026 (ErreEmme News)