Stupro di una bambina a Mestre, Massimiliano Mulas incastrato da alcuni video

Stupro di una bambina a Mestre, Massimiliano Mulas incastrato da alcuni video
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L'Unione Sarda.it INTERNO

Si aggrava la posizione di Massimiliano Mulas, l’uomo di origini sarde arrestato con l’accusa di avere stuprato una bambina di 11 anni. La Procura di Venezia avrebbe acquisito alcuni video che documentano la fuga di Mulas dalla casa della giovanissima vittima, nella tarda mattinata di giovedì 10 aprile. L’uomo, con numerosi precedenti per violenza sessuale e altri reati, ha lasciato nella casa della bambina il suo portafoglio ed è stato individuato nel giro di poche decine di minuti. (L'Unione Sarda.it)

La notizia riportata su altri giornali

Resta nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, in isolamento e sotto stretta sorveglianza, Massimiliano Mulas, 45 anni, sardo originario di Tempio Pausania (Sassari) e che aveva abitato nel Cuneese a Cervere, arrestato venerdì scorso (11 aprile) a Mestre con l'accusa di violenza sessuale aggravata dalla giovanissima età della vittima (una bambina di 11 anni), e di violazione di domicilio, avvenuti il giorno prima nella città veneta. (La Stampa)

Nella concitazione del momento, aveva perso il marsupio col portafogli e documenti, Massimiliano Mulas. È stata una caccia all’uomo, quasi da film, quella dei carabinieri del comando di Mestre, guidato dal comandante Daniele Nardone. (Corriere del Veneto)

Ha tentato di violentare una ragazzina di 11 anni. Da giorni era a caccia in zona. La sua prima condanna risale al 2002. Ma da quattro anni era libero. E senza misure cautelari nei suoi confronti (Open)

Lo stupratore sardo diventa caso nazionale: chi è e cosa ha fatto Massimiliano Mulas

La versione della ragazzina è sembrata assolutamente coerente con quella fornita, durante una audizione protetta, dalla stessa vittima. La chiamata brutalmente interrotta dalle urla, poi l’allarme. (Il Gazzettino)

Ma durante la fuga perde il portafogli con i propri documenti. Segue una ragazzina di 11 anni all'uscita della palestra fino all'androne di casa. (il Giornale)

Sassari «Come è possibile che un individuo già condannato per tre violenze sessuali – scrive il presidente del Veneto Luca Zaia sui social – possa tornare a macchiarsi di uno dei peggiori crimini concepibili, pedinando, braccando e violentando una ragazzina? Come può essere privo di qualsiasi strumento di controllo? Torno a dirlo: criminali del genere debbono essere messi nelle condizioni di non nuocere più». (La Nuova Sardegna)